Fondamenti di automatica2/Osservabilità e rilevabilità: differenze tra le versioni

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Template:Fondamenti di automatica2 Le proprietà di osservabilità e rilevabilità descrivono come stimare lo stato x() mediante la misura del movimento dell'uscita y() e dell'ingresso u() su un dato intervallo di tempo:

  • osservabilità: stima dello stato iniziale del sistema;
  • rilevabilità: stima dello stato finale del sistema.

Osservabilità

Uno stato x*0 si dice non osservabile nell'intervallo [t0,t*] se, per qualunque t*[t0,+], il movimento libero y(t) che parte dallo stato iniziale x(t0)=x*0 risulta:

y(t)=0,t[t0,t*]

In un sistema LTI con dimensione finita n, lo spazio di stato X si divide in due parti:

  • parte osservabile: il sottospazio di osservabilità XO di dimensione o<n, a cui sono associati o autovalori della matrice A;
  • parte non osservabile: il sottospazio di non osservabilità XNO di dimensione no, a cui sono associati no autovalori della matrice A.

L'insieme di non osservabilità XNO(t*) è l'insieme di tutti gli stati iniziali x* non osservabili nell'intervallo [t0,t*], cioè gli stati iniziali x*0 che non possono essere stimati (perché il movimento libero y(t) è sempre nullo).

L'insieme di non osservabilità XNO(t*) costituisce un sottospazio vettoriale dello spazio di stato X. L'insieme di non osservabilità diventa sempre più piccolo al passare del tempo t* perché sempre più stati iniziali diventano osservabili → il sottospazio di non osservabilità XNO è il più piccolo insieme di non osservabilità XNO(t):

XNO=mint[t0,+)XNO(t)

Il sottospazio di non osservabilità XNO è pari allo spazio nullo 𝒩() della matrice di osservabilità MO:

XNO=𝒩(MO)

dove la matrice di osservabilità MO è definita:

MO=[CCACAn1]

Template:Cassetto

Gli stati iniziali x* osservabili nell'intervallo [t0,t*] costituiscono il sottospazio di osservabilità XO, definito come il complemento ortogonale del sottospazio di osservabilità XNO, che per le proprietà dell'algebra lineare è pari allo spazio immagine[1] () della trasposta della matrice di osservabilità MO:

XO=XNO=[𝒩(MO)]=(MOT)=([CTATCTATn1CT]):{XOXNO=XOXNO=X

La dimensione o del sottospazio di osservabilità XO è pari al rango della matrice di osservabilità MO:

o=ρ(MO)

L'uscita y() è influenzata solo dalla parte osservabile → la parte non osservabile non influenza la parte osservabile. Tuttavia, la parte osservabile può disturbare la parte non osservabile.

Un sistema è completamente osservabile se il sottospazio di osservabilità XO coincide con lo spazio di stato X, cioè è possibile stimare qualunque stato iniziale x*0:

XO=Xo=ρ(MO)=n

Rilevabilità

Uno stato x*=x(t*) si dice non rilevabile nell'intervallo [t0,t*] se, per qualunque t*[t0,+], il movimento libero y(t) che ha come stato finale x(t*)=x*0 risulta:

y(t)=0,t[t0,t*]

L'insieme di non rilevabilità XND(t*) è l'insieme di tutti gli stati finali x* non rilevabili nell'intervallo [t0,t*], cioè gli stati finali x*0 che non possono essere stimati (perché il movimento libero y(t) è sempre nullo).

L'insieme di non rilevabilità diventa sempre più piccolo al passare del tempo t* perché sempre più stati finali diventano rilevabili → il sottospazio di non rilevabilità XND è il più piccolo insieme di non rilevabilità XND(t):

XND=mint[t0,+)XND(t)

Un sistema è completamente rilevabile se il sottospazio di rilevabilità XD coincide con lo spazio di stato X, cioè è possibile stimare qualunque stato finale x*0:

XD=X

Se il sistema non è completamente rilevabile, gli stati finali che possono essere stimati costituiscono il sottospazio di rilevabilità XND, definito come il complemento ortogonale del sottospazio di rilevabilità XD:

XD=XND:{XDXND=XDXND=X

Per i sistemi LTI a tempo continuo, le proprietà di osservabilità e rilevabilità coincidono:

XO=XD

Per i sistemi LTI a tempo discreto, in generale il sottospazio di osservabilità XO è incluso nel sottospazio di rilevabilità XD:

XOXD

Se la matrice A è non singolare (invertibile), l'equivalenza delle due proprietà vale anche per i sistemi LTI a tempo discreto:

XO=XR

Problema della realizzazione

Data la rappresentazione di un sistema LTI SISO in termini delle variabili di stato, la sua funzione di trasferimento H() è univoca:

H(s)=bnsn+bn1sn1++b0ansn+an1sn1++a0=C(sIA)1B+D

Invece, data la funzione di trasferimento H() di un sistema LTI SISO, la rappresentazione in termini delle variabili di stato non è univoca (problema della realizzazione).

Una possibile realizzazione è la forma canonica di osservabilità:

H(s)=bnsn+bn1sn1++b0ansn+an1sn1++a0=dn1sn1++d0sn+cn1sn1++c0+dnA=[00c01c10001cn1],B=[d0d1dn1],C=[001],D=[dn]
  • la matrice A è in forma compagna destra (è la trasposta della matrice A compagna inferiore della forma canonica di raggiungibilità) → il polinomio caratteristico della matrice A è:
    p(A)=det(λIA)=λn+cn1λn1++c1λ+c0
  • il sistema dinamico individuato dalle matrici A, B, C e D è sempre completamente osservabile.

Principio di dualità

Il principio di dualità si basa sulle analogie tra le proprietà di raggiungibilità e di osservabilità.

Dato un sistema primale SP(A,B,C,D):

{x˙(t)=Ax(t)+Bu(t)y(t)=Cx(t)+Du(t),x(t)n,u(t)p,y(t)q

si può ottenere il sistema duale SD(AT,CT,BT,DT) scambiando i ruoli degli ingressi e delle uscite:

{w˙(t)=ATw(t)+CTv(t)z(t)=BTw(t)+DTv(t),w(t)n,v(t)q,z(t)p

Si ricorda che il sistema primale SP ha il seguente sottospazio di raggiungibilità XRP:

XRP=(MRP)=([BABAn1B])

e ha il seguente sottospazio di osservabilità XOP:

XOP=((MOP)T)=([CTATCTATn1CT])

Il sottospazio di osservabilità XOD del sistema duale SD coincide con il sottospazio di raggiungibilità XR del sistema primale SP:

XOD=((MOD)T)=([BABAn1B])=XR

e il sottospazio di raggiungibilità XRD del sistema duale SD coincide con il sottospazio di osservabilità XOP del sistema primale SP:

XOP=XRD
Principio di dualità
  • Il sistema primale SP è completamente raggiungibile se e solo se il sistema duale SD è completamente osservabile.
  • Il sistema primale SP è completamente osservabile se e solo se il sistema duale SD è completamente raggiungibile.

Note

  1. Lo spazio immagine di una matrice è la combinazione lineare delle sue colonne.