Equazioni differenziali alle derivate parziali/Introduzione

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Template:Equazioni differenziali alle derivate parziali

Nei moduli precedenti abbiamo studiato problemi al bordo, cercando di determinare le soluzioni degli stessi. Più precisamente, si era interessati a trovare soluzioni classiche per le equazioni studiate. È importante osservare che però vi sono dei casi in cui ciò non è possibile, ovvero si possono trovare funzioni particolari che soddisfano le richieste dei problemi analizzati: per questo è necessario introdurre il concetto di distribuzione.

Si ricordi, ad esempio, che il teorema di D'Alembert afferma che la soluzione per l'equazione delle onde ha forma:

u(x,t)=12[f(xvt)+f(x+vt)]+12vxvtx+vtg(s)ds

Si nota che però, specie nel caso in cui g(s)=0, anche la somma di due funzioni a gradino coincide analiticamente con l'espressione appena data per la soluzione dell'equazione delle onde, ma non sarà soluzione; ovvero, date f,g funzioni a gradino u(x,t)=f(xvt)+g(x+vt) non è soluzione dell'equazione delle onde.

Problemi simili si hanno quando si cercano le soluzioni armoniche di Δu=0 in 3. Infatti, presa u(x)=14πx+c l'equazione:

Δ(14πx)=0

Non può essere risolta su 3 ma dovrà essere studiata su 3{0}.

Vediamo quindi che la risoluzione di problemi al bordo talvolta porta a dei problemi, per cui è necessario definire il concetto di distribuzione per cercare di ovviare a questi ed essere in grado di risolvere in maniera completa l'equazione studiata. Iniziamo enunciando il seguente lemma (Fondamentale del calcolo delle variazioni):

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Il lemma appena enunciato è estremamente importante perché ci consente, nella sua forma più generale di concludere l'uguaglianza (quasi ovunque) di due funzioni semplicemente sfruttando il fatto che il loro integrale contro una funzione test è nullo, senza doverle confrontare puntualmente. Più precisamente vale la seguente osservazione.

Siano f,gLLoc1(Ω). Se

Ω(fg)ϕdx=0,ϕC0(Ω)

Allora f=g quasi ovunque in Ω.

Come già accennato sopra, la funzione ϕC0(Ω) che si usa per definire gli integrali di sopra è detta funzione test. Il risultato dell'osservazione appena fatta inoltre suggerisce che a ogni funzione f integrabile su compatti si può associare un oggetto, che chiameremo Tf definito dall'integrale di f contro una funzione di test ϕ:

fTf=Ωfϕdx

Dato che C0(Ω) è uno spazio vettoriale, si ha che f, Tf(C0), ovvero Tf appartiene al duale algebrico di C0. Nel prossimo modulo vedremo più nel dettaglio che l'oggetto appena definito in realtà è un funzionale lineare ed è ciò che chiamiamo distribuzione. Daremo inoltre una caratterizzazione più dettagliata delle proprietà di una distribuzione.

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