Sistemi e tecnologie elettroniche/Gli amplificatori: comportamento in frequenza

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Template:Sistemi e tecnologie elettroniche Uno stadio amplificatore deve avere una certa risposta in frequenza in base alla frequenza (= rapidità di variazione) del segnale in ingresso.

Se vi sono elementi dinamici (induttori, condensatori), l'amplificazione non è più una costante ma dipende dalla frequenza: AV(s).

Celle del I ordine

Analisi della risposta al gradino nel dominio del tempo[1]

Nel dominio del tempo, si studia il comportamento asintotico durante una risposta al gradino u(t).

Gli elementi dinamici introducono un ritardo nella risposta del circuito: per esempio, durante la risposta al gradino di un circuito RC la tensione ai capi del condensatore non assume istantaneamente il valore del gradino (amplificato nel caso degli amplificatori), ma è caratterizzato da un transitorio che tende asintoticamente a tale valore → lo studio di frequenze elevate richiede rapidi transitori.

La risposta al gradino di un circuito dinamico del I ordine è definita univocamente dai comportamenti asintotici a t=0+ e a t+ e dalla costante di tempo τ:

x(t)=[x(0+)x(+)]etτ+x(+)=xBetτ+xA

I circuiti del II ordine hanno invece una risposta al gradino più complessa.

Si dimostra che Δx(τ)=|x(0+)x(τ)|=0,63Δx=0,63|x(0+)x(+)| → graficamente la funzione x(t) assume in t=τ un valore che è aumentato/diminuito, a partire da x(0+), del 63% rispetto all'intervallo Δx tra x(0+) e x(+).

Inoltre, la tangente al grafico in t=0+ interseca l'asintoto per x(+) in t=τ:

dxdt|t=0=xBτ{x(t)=xBτt+x(0+)x(t)=0{t=x(0+)τxBx(+)=0t=τ

Analisi del comportamento dinamico nel dominio della frequenza[2]

Nel dominio della frequenza, si rappresenta tramite il diagramma di Bode il comportamento dinamico del circuito.

La funzione di rete H(s) è un rapporto di funzioni polinomiali che sono le espressioni di due segnali sinusoidali:

H(s)=snz(z1+s)(z2+s)snp(p1+s)(p2+s)=Ksnznp(1+sz1)(1+sz2)(1+sp1)(1+sp2)

Gli zeri sono le radici del numeratore (di cui nz nulle), i poli sono le radici del denominatore (di cui np nulle). I poli sono una caratterizzazione univoca del comportamento del circuito, indipendentemente dalla funzione di rete. Il diagramma di Bode è la rappresentazione grafica della funzione di rete H(s) nella sua restrizione ai numeri complessi H(jω) (cioè l'amplificazione di tensione AV(jω) nel caso particolare degli amplificatori), in funzione della frequenza angolare ω (u.m. rad/s) espressa in scala logaritmica.[3]

L'espressione in decibel (dB) del modulo della funzione di rete |H(jω)| (cioè il guadagno di potenza GP nel caso particolare degli amplificatori) è, sostituendo s con jω e applicando le proprietà dei logaritmi e dei numeri complessi:

|H(jω)|(dB)=20log10|H(jω)|=20log10|K|+20(nznp)log10ω+20ilog101+ω2zi220jlog101+ω2pj2

Il diagramma di Bode è dato dalla somma dei contributi dei singoli termini:

  • la costante K contribuisce con una retta orizzontale;
  • ogni zero nullo contribuisce con una retta di pendenza 20 dB/dec passante per (z,20log10z)=(1rad/s,0dB);
  • ogni zero non nullo contribuisce con una spezzata composta da:
    • a sinistra dello zero, una retta orizzontale costante:
      ωzj20log101+ω2zj220log101=0dB
    • in corrispondenza dello zero, uno scostamento verticale di entità trascurabile:
      ωzj20log101+ω2zj220log1023dB
    • a destra dello zero, una retta di pendenza 20 dB/dec intersecante l'asse orizzontale nello zero:
      ωzj20log101+ω2zj220log10ωzjdB
  • ogni polo contribuisce con una spezzata analoga a quella degli zeri, ma con pendenza negativa.

Per i tratti a pendenza 20 dB/dec, i rapporti tra frequenze e i rapporti tra ampiezze sono uguali.

Filtri passa-alto

Se si pone un condensatore in serie al flusso di segnale si ottiene un filtro passa-alto.

Cella RC passa-alto

Analisi nel tempo

Applicando un segnale a gradino a una cella RC passa-alto, la tensione di uscita V2:

{V2(t)=[V2(0+)V2(+)]etτ+V2(+)=VBetτ+VAV2(0+)=V1V2(+)=0V2(t)=V1etτ

presenta una risposta transitoria che ha nel tempo un andamento esponenziale decrescente.

Il grafico di V2 è toccato in t=0+ dalla retta tangente:

V2(t)=mt+V2(0+)

di coefficiente angolare m:

m=Dt(V2(t))|t=0+=Dt(V2(0+)etτ)|t=0+=V2(0+)(1τetτ)|t=0+=1τV2(0+)

che interseca l'asse delle ascisse t nel punto t=τ:

V2(t)=00=V2(0+)(1τt+1)t=τ

Per questo motivo, la costante di tempo τ è detta costante di decadimento.

Analisi in frequenza

Il condensatore posto in serie al flusso di segnale si comporta come un filtro passa-alto, cioè attenua in dB[4] a basse frequenze:

  • i segnali a bassa frequenza (ω1τ) non passano: il condensatore si comporta come un circuito aperto → V2=0;
  • i segnali ad alta frequenza (ω1τ) passano: il condensatore si comporta come un cortocircuito → V2=V1.

Applicando il partitore di tensione sulla resistenza, si trova la seguente funzione di rete:

H(s)=V2V1=sτsτ+1

avente uno zero nell'origine (ω=z=1rad/ms) e un polo in ω=p=1τrad/ms, con τ=RC.

I segnali ad alta frequenza in realtà vengono epurati della loro componente continua (DC), cioè viene mantenuta solamente la sinusoide azzerando il valor medio attorno a cui essa oscilla.

Amplificatore con cella RC passa-alto

Introducendo, come impedenza del generatore reale, un condensatore in serie nella linea di ingresso di un amplificatore, esso si comporta come un filtro passa-alto, filtrando le componenti continue dei segnali sinusoidali in ingresso e rispondendo con un transitorio agli ingressi a gradino.

Posto AV costante, la tensione V1 filtrata dalla cella RC viene poi amplificata nella tensione VC=AVV1 di uscita dell'amplificatore. La funzione di rete VCVG(s) complessiva:

{V1=H(s)VGVC=AVV1VCVG=AVH(s)

presenta un diagramma di Bode analogo a quello della funzione di rete H(s) della singola cella RC, ma per le proprietà dei logaritmi con sfalsamento costante pari a 20log10AV:

|VCVG(jω)|(dB)=|AVH(jω)|(dB)=AV(dB)+|H(jω)|(dB)=20log10AV+20log10|H(jω)|

Condensatori di disaccoppiamento tra stadi amplificatore in cascata

Se due stadi amplificatore sono posti in cascata separati da un condensatore di disaccoppiamento, il condensatore si comporta come un filtro passa-alto. La costante di tempo τ è uguale al prodotto tra la capacità C e la resistenza equivalente Req=Ru1+Ru2 vista ai capi del condensatore allo spegnimento di tutti i generatori indipendenti.

Filtri passa-basso

A differenza di quello passa-alto, in un filtro passa-basso l'uscita viene presa ai capi del condensatore.

Cella RC passa-basso

Analisi nel tempo

Nella risposta al gradino, la tensione di uscita V2 ha un andamento esponenziale crescente:

{V2(t)=[V2(0+)V2(+)]etτ+V2(+)=VBetτ+VAV2(0+)=0V2(+)=V1V2(t)=V1(1etτ)
Analisi in frequenza

Un filtro passa-basso consente il passaggio di segnali solo al di sotto di una certa frequenza. La funzione di rete H(s) ha un polo a frequenza ω=1τ:

H(s)=V2V1=1sτ+1

Il diagramma di Bode presenta un'attenuazione in dB dei segnali ad alta frequenza (ω1τ).

Amplificatore con cella RC passa-basso

La funzione di rete complessiva di un amplificatore passa-basso è:

{VC=AVV1ZCZC+RUV1=VGRiRi+RGVCVG=AV1(s)=AVRiRi+RGZCZC+Ru=AVRiRi+RGRCRC+Ru11+sC1RCRuRC+Ru

con ZC=C1||RC.

A t+ nel dominio del tempo e per ω0 nel dominio della frequenza il condensatore si comporta come un circuito aperto, e il circuito diventa un normale stadio amplificatore con un generatore reale in ingresso e una resistenza di carico RC in uscita:

VCVG=AV1(ω0)=AVRiRi+RGRCRC+Ru

Pertanto la funzione di rete complessiva si può scrivere come il prodotto tra il valore in banda passante dell'amplificazione AV1 (ω0) e un termine legato al comportamento passa-basso:

VCVG=AV1(s)=AV1(ω0)11+sC1RCRuRC+Ru=AV1(ω0)11+sτ

dove vale ancora: τ=C1(RC||Ru)=ReqC.

Filtri passa-banda

Il circuito in figura presenta un condensatore di disaccoppiamento all'ingresso (cella passa-alto) e un carico reattivo all'uscita (cella passa-basso). I due condensatori si dicono disaccoppiati dal generatore di tensione interno all'amplificatore.

Analisi in frequenza

Il diagramma di Bode risulta dalla composizione dei due filtri passa-alto e passa-basso, aventi rispettivamente costanti di tempo τ1 e τ2 e poli ω1 e ω2, posti in cascata al flusso di segnale:

VC=AVVGsC2R21+sC2R211+sC1(R1+RG)=AVVGsτ11+sτ111+sτ2

Si definisce banda passante Bp lo spettro di frequenza compreso tra la frequenza di taglio inferiore f1 e la frequenza di taglio superiore f2:

  • la frequenza di taglio inferiore f1=ω12π corrisponde a un'attenuazione di 3 dB rispetto al valore massimo dovuta al filtro passa-alto;
  • la frequenza di taglio superiore f2=ω22π corrisponde a un'attenuazione di 3 dB rispetto al valore massimo dovuta al filtro passa-basso.

Mentre per annullare l'effetto passa-alto basta rimuovere il condensatore in ingresso, l'effetto passa-basso non si può eliminare a causa degli effetti di tipo capacitivo propri dei transistori, che sono dei dispositivi a semi-conduttore, di cui è composto l'amplificatore stesso.

Analisi nel tempo

La risposta nel tempo all'onda quadra (= successione di gradini alternati con periodo T) è una sovrapposizione dei transitori passa-alto e passa-basso. I ritardi e le rapidità con cui si manifestano i comportamenti passa-alto e passa-basso dipendono dall'ordine di grandezza del periodo T dell'onda quadra rispetto agli ordini di grandezza delle costanti di tempo τ1 e τ2 associate rispettivamente ai comportamenti passa-alto e passa-basso:[5]

  • se Tτ1ωω2: il comportamento passa-alto è trascurabile perché il suo transitorio si manifesta con troppo ritardo → prevale il comportamento passa-basso: allo sbalzo di tensione il segnale è totalmente attenuato, ma questa attenuazione si riduce durante il tratto costante;
  • se Tτ2ωω2: il comportamento passa-basso è trascurabile perché il suo transitorio si esaurisce subito → prevale il comportamento passa-alto: al termine del breve transitorio passa-basso il segnale è totalmente amplificato, ma questa amplificazione si riduce durante il tratto costante.

Amplificatore in continua

Gli amplificatori in continua (es. alimentatori) forniscono segnali DC a tensione costante (→ ω=0) indipendentemente dal carico, perché hanno una frequenza di taglio inferiore ω1=0.

Celle del II ordine

A seconda del tipo di segnale su cui deve operare, un amplificatore deve garantire una banda passante entro la quale rientrino tutte le possibili frequenze del tipo di segnale:

  • amplificatori a larga banda (audio): banda di ampiezza ~Mhz centrata intorno a basse frequenze ~Mhz (es. altoparlante);
  • amplificatori accordati (di potenza RF): banda di ampiezza ~Mhz centrata intorno ad alte frequenze ~Ghz (es. microfono).

Amplificatori accordati

Gli amplificatori accordati sono di solito realizzati con celle reattive del II ordine, cioè circuiti risonatori aventi un induttore e un condensatore nella stessa maglia. Un circuito risonatore è caratterizzato da una funzione di trasferimento a poli complessi coniugati del tipo:

H(s)=K(s)1s2+2ξωns+ωn2

dove:

  • ωn è la frequenza di risonanza;
  • ξ ("xi") è lo smorzamento.

Amplicatore accordato con cella RC

L'amplificatore con cella LC è un amplificatore accordato con impedenza di carico costituita dal parallelo di un induttore L, un condensatore C e un resistore RC.

Analisi in frequenza

Tramutando internamente all'amplificatore la serie generatore di tensione-resistore nel parallelo generatore di corrente-resistore, si trova la seguente funzione di rete H(s):

IRC=GmViRu1RCRC||Ru||L||CH(s)=VuVi=GmRu1R||L||C=GmRusC1s2+1RCs+1LC

dove:

{2ξωn=1RCωn2=1LC{ξ=12LRCωn=1LC

il cui modulo ha un andamento in frequenza "a campana" di ampiezza ∼ξ centrata attorno a ωn.

Analisi nel tempo

Se la resistenza di perdita è sufficientemente piccola → ξ non è troppo elevato, le risposte al gradino e all'impulso presentano un andamento oscillante di periodo T=1ωn con uno smorzamento proporzionale a ξ.

Da rete a doppio bipolo

Si opera in maniera analoga agli amplificatori resistivi in continua, tenendo conto che i 3 parametri Zi(s), Zu(s) e AV(s) possono essere complessi.

Linearità e non linearità

Rappresentazione della relazione tra ingresso e uscita

La relazione tra tensione di ingresso Vi(t) e tensione di uscita Vu(t) di un dispositivo si può rappresentare attraverso:

  • due grafici separati di Vi(t) e Vu(t);
  • il grafico della funzione di trasferimento H(s)=Vu(s)Vi(s);
  • il grafico della transcaratteristica Vu(Vi): è variabile a seconda di ω → è difficile rappresentare comportamenti dovuti a bipoli dinamici.

Moduli lineari

Il grafico della transcaratteristica ideale è una retta passante per l'origine.

Il grafico della transcaratteristica di un modulo lineare[6] è una retta che si discosta dall'idealità in base a 3 parametri, a 2 a 2 indipendenti:

  • guadagno ΔK: differenza di pendenza tra i due andamenti rettilinei;
  • offset ΔU (verticale): valore di uscita a ingresso nullo;
  • offset ΔI (orizzontale): valore d'ingresso che annulla l'uscita.

Moduli non lineari

Il grafico della transcaratteristica di un modulo non lineare non ha andamento rettilineo, e non vale più il principio di sovrapposizione degli effetti.

Il circuito raddrizzatore è un modulo non lineare, ma lineare a tratti, che restituisce in uscita solo le tensioni d'ingresso positive:

Vu={0seVi<0ViseVi0

Altri moduli permettono di saturare un ingresso di tipo sinusoidale entro un certo intervallo di valori.

Moduli reali

  • limiti di dinamica: tutti i moduli reali non sono lineari, ma alcuni sono approssimabili linearmente, cioè la transcaratteristica è approssimabile a una retta (per esempio la tangente) entro una restrizione di valori in ingresso, cioè limitando le dinamiche[7] d'ingresso e uscita, che sono strettamente correlate tra loro attraverso la pendenza della retta; in uno stadio amplificatore, la dinamica di uscita è limitata dalla dinamica delle tensioni di alimentazione, in particolare superiormente a +VAL1 e inferiormente a VAL2;
  • limiti fisici: se la tensione in ingresso è troppo elevata può danneggiare il modulo, soprattutto se la tensione di alimentazione è bassa;
  • limiti di banda: mentre la frequenza massima non può superare i limiti fisici del modulo, la frequenza minima può anche essere scelta nulla, ma è consigliabile limitare anche la frequenza minima per escludere le frequenze basse di rumore.

Un amplificatore non lineare introduce una distorsione nel segnale: se per esempio viene fornito in ingresso un segnale con una singola frequenza fondamentale f0, il segnale amplificato sarà caratterizzato anche dalle sue frequenze multiple 2f0, 3f0, ecc. dette armoniche. La distorsione armonica totale THD misura il livello di distorsione del segnale amplificato in uscita rispetto alla fondamentale:

THD=i=2|ui||u1|

Note

  1. Nel dominio del tempo, il condensatore si comporta come un cortocircuito all'inizio del transitorio (t=0+) e come un circuito aperto al termine del transitorio, e viceversa per l'induttore.
  2. Nel dominio della frequenza, il condensatore si comporta come un circuito aperto a bassa frequenza (in continua) e come un cortocircuito ad alta frequenza, e viceversa per l'induttore.
  3. Nella scala logaritmica, si dice decade l'intervallo tra due potenze del 10.
  4. Un'attenuazione del segnale nel diagramma di Bode significa che il logaritmo è negativo → il suo argomento è compreso tra 0 e 1 → la tensione di uscita è minore di quella in ingresso.
  5. Anche se l'onda quadra non è propriamente un segnale sinusoidale, i segnali a gradino e a onda quadra si possono in realtà immaginare come segnali a frequenza variabile che è infinita in corrispondenza degli sbalzi di tensione, e si riduce progressivamente fino ad annullarsi nei tratti di tensione costante. Questa interpretazione spiega intuitivamente i grafici delle risposte al gradino delle celle RC.
  6. Per un modulo lineare vale la sovrapposizione degli effetti: l'uscita si può esprimere come la somma delle risposte parziali agli ingressi.
  7. In questo caso, la dinamica è l'intervallo di valori che il segnale di ingresso/uscita può assumere garantendo la linearità della curva generata.