Sistemi e tecnologie elettroniche/L'amplificatore operazionale reale

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Template:Sistemi e tecnologie elettroniche Un amplificatore operazionale reale si differenzia dall'ideale per le seguenti condizioni di non idealità:

  • il guadagno differenziale Ad è grande ma non infinito, e il guadagno di modo comune AC è piccolo ma non identicamente nullo;
  • le grandezze elettriche Vd, i+, i e Ru sono piccole ma non identicamente nulle;
  • il grafico della transcaratteristica Vu(Vd) non è lineare → non si può applicare il principio della sovrapposizione degli effetti;
  • la dinamica di uscita è limitata principalmente dalle tensioni di alimentazione;
  • la banda passante è limitata → l'amplificazione Ad si riduce a frequenze ω grandi;
  • il comportamento dell'amplificatore è influenzato anche da parametri esterni (temperatura, tensioni di alimentazione...).

Guadagno differenziale

Ad finito: effetto su AV

Un guadagno differenziale Ad non infinito comporta una riduzione εG delle prestazioni dell'amplificatore dell'ordine del reciproco del guadagno di anello T=βAd:

{VE=R2R1+R2Vu=βVuVd=ViVE0{Vd=ViβVuVu=AdVdVi=Vu(1Ad+β)AV=VuVi=1β11+1T1β(11T)

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Resistenze interne

Ad finito + Rid finita: effetto su Ri

Ponendo internamente in ingresso una resistenza differenziale Rid finita e applicando un segnale differenziale Vd, si determina una corrente Ii0 che passa dal morsetto non invertente a quello invertente. Il suo effetto sulla resistenza Ri vista complessivamente ai terminali di ingresso è però trascurabile anche per bassi valori di Rid e T:

Rid=VdIi<+Ri=βR1+Rid(1+T)Rid(1+T)

A guadagno differenziale Ad idealmente infinito, la resistenza di ingresso Ri è ricondotta al caso ideale (Ri+) indipendentemente dalla resistenza differenziale Rid.[1] Template:Clear

Ad finito + Ro non nulla: effetto su Ru

Una resistenza Ro non nulla, posta in uscita in serie al generatore pilotato interno, ripartisce la tensione di quest'ultimo influenzando in modo limitato la resistenza di uscita Ru:[2]

Vu=AdVd+(IuIR)RoRu=RoT+1+RoR1+R2RoT

A guadagno differenziale Ad idealmente infinito, la resistenza di uscita Ru è ricondotta al caso ideale (Ru=0) indipendentemente dalla resistenza Ro. Template:Clear

Tensione in ingresso

Voff non nulla: effetto su Vu

Assumiamo che il modulo abbia una transcaratteristica lineare, ma non ideale perché si discosta dall'origine per i due offset ΔU e ΔI.

La tensione di offset Voff=ΔI si può interpretare/modellizzare circuitalmente come un generatore di tensione aggiuntivo in serie all'ingresso, che riduce dello stesso offset la tensione in ingresso:

Vd0ViVoff=VE

A ingresso Vi nullo:

Vi=0Vu=Voff(1+R1R2)0

Il costruttore del modulo si limita a specificare la tensione di offset massima senza segno (l'estremo superiore del suo valore assoluto). Template:Clear

Correnti in ingresso

Le correnti d'ingresso I+ e I sono definite in funzione della corrente di bias Ib (modo comune) e della corrente di offset Ioff (modo differenziale):

{Ib=I++I2Ioff=I+I

Il costruttore fornisce il segno solo della corrente di bias; il segno della corrente di offset non è noto. Template:Clear

I+ e I non nulle: effetto su Vu

Le non idealità delle correnti I+ e I si possono modellizzare con generatori di corrente uscente dalle relative linee in ingresso. Applicando il principio di sovrapposizione degli effetti su ciascun generatore, si porta a zero la corrente in ingresso:

  • I0: la resistenza R3 non è attraversata da corrente I+V=V+=VR1=0 → la corrente scorre solamente su R2:
    Vu=R2I
  • I+0: il parallelo resistenza R3-generatore di corrente I+ equivale alla serie resistenza-generatore di tensione R3I+ → diventa un amplificatore di tensione non invertente reazionato, con tensione di uscita:
    Vu+=R3I+(R2R1+1)

Le correnti I+ e I non nulle danno alla tensione di uscita un contributo complessivo:

Vu=Vu++Vu=R2IR3I+(R2R1+1)
  • l'effetto della corrente di bias Ib può essere annullato se la resistenza R3 è uguale al parallelo tra R1 e R2:
    Ioff=0Vu=Ib[R2R3(R2R1+1)]=0R3=R1||R2
  • l'effetto della corrente di offset Ioff non può essere annullato per alcun valore di resistenza R3 (tranne se R20):
    Ib=0|Vu|=12|Ioff|[R2+R3(R2R1+1)]

Limiti di dinamica

Dinamica di uscita

L'intervallo dei possibili valori di tensione di uscita Vu è limitato da:

  • le tensioni di alimentazione VAL+ e VAL;
  • la resistenza interna di uscita Ro non nulla, perché su di essa vi è una caduta di potenziale (non indipendente dal carico).

Dinamica di ingresso

Anche il segnale di ingresso non è illimitato:

  • dinamica di modo comune ΔVC: è limitata dalle tensioni di alimentazione VAL+ e VAL;
  • dinamica differenziale ΔVd: è legata alla dinamica di uscita: ΔVd=ΔVuAd.

Valori di tensione in ingresso al di fuori della dinamica possono danneggiare il circuito. La restrizione ΔMC della dinamica di modo comune comprende valori di tensione lontani dalle tensioni di alimentazione che, oltre a non danneggiare il circuito, garantiscono il suo corretto funzionamento.

Transcaratteristica

La transcaratteristica Vu(Vd) dell'amplificazione operazionale ideale è una retta verticale poiché Ad+.

Si discosta dalla idealità per l'amplificazione Ad finita, la dinamica di uscita ΔVu finita (che provoca una saturazione quando Vu si avvicina alle tensioni di alimentazione), le tensioni di offset Vioff e Vuoff, e la corrente che determina la caduta di potenziale sulla resistenza di uscita interna Ro (specialmente se la resistenza di carico RC richiede un'elevata corrente).

Moduli funzionali commerciali

I parametri del modulo sono descritti dal costruttore nel data sheet. Esempi di utilizzo sono contenuti nelle application notes.

Il data sheet non si occupa delle caratteristiche interne, ma descrive il modulo solo ai morsetti.

I valori dei parametri forniti hanno un'imprecisione. Più si vuole precisione, più il costo del componente aumenta.

Note

  1. Non si considerano mai resistenze differenziali Rid troppo vicine al cortocircuito.
  2. Si noti che Ru è la resistenza vista complessivamente ai terminali di uscita quando i generatori indipendenti sono spenti → Vi=0.