Controlli automatici/Regolatori PID

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Template:Controlli automatici Un regolatore ad azione proporzionale, integrale, derivativa (PID) permette di stabilizzare un sistema anche se non è completamente noto il modello matematico dinamico che lo rappresenta.

Modello dei regolatori PID

La legge di controllo ideale nel dominio del tempo di un regolatore PID:

{u(t)=KPe(t)+KIt0te(τ)dτ+KDde(t)dtu(s)=KPe(s)uP(s)+KIe(s)suI(s)+KDse(s)uD(s)

combina tre tipi di azioni:

  • azione proporzionale: la legge di controllo ha un termine uP(s) proporzionale all'errore di inseguimento;
  • azione integrale: la legge di controllo ha un termine uI(s) proporzionale all'integrale (valor medio nel tempo) dell'errore di inseguimento, che garantisce un errore di inseguimento in regime permanente nullo rispetto a ingressi di riferimento costanti;
  • azione derivativa: la legge di controllo ha un termine uD(s) proporzionale alla derivata dell'errore di inseguimento, che recupera la fase persa dal termine integrale.

Se il guadagno del processo da controllare è positivo, i guadagni KP, KI e KD del regolatore sono positivi o nulli.

La funzione di trasferimento ideale RPID(s) di un regolatore PID è data da:

RPID(s)=KP+KIs+KDs=KPRP+KPTIsRI(s)+KPTDsRD(s)

dove:

  • TI è detto tempo integrale:
    TI=KPKI
  • TD è detto tempo derivativo:
    TD=KDKP

Realizzazione pratica dei regolatori PID

La funzione di trasferimento ideale RPID(s) è impropria per TI4TD → affinché il regolatore sia fisicamente realizzabile, si inserisce nel blocco derivativo un polo di chiusura pc, cioè un polo che causa una perdita di fase a partire da una pulsazione molto superiore alla pulsazione di taglio ωc evitando di ridurre il margine di fase:

RPIDr(s)=KP(1+1TIs+TDs1+TDNs),pc=NTDωc

Il parametro N non dev'essere troppo grande per non causare un eccessivo aumento dell'attività sul comando:

u(0)KP(1+N)

Sottocasi

  • regolatore P: usato per sistemi semplici e stabili in catena aperta anche in assenza del polo nell'origine (azione integrale):
    RP=KP,KI=KD=0
  • regolatore PI: usato per sistemi che richiedono nello stesso tempo un polo nell'origine (azione integrale) e un buon anticipo di fase (zero):
    RPI(s)=KP(1+TIsTis),KD=0
  • regolatore PD: corrisponde a una rete anticipatrice con polo pari al polo di chiusura (molto grande):
    RPD(s)=KP(1+TDs1+TDsN),KI=0

Accorgimenti realizzativi

In presenza del regolatore PID RPIDr(s), la funzione di trasferimento del sistema in catena chiusa Wy(s) presenta come zeri quelli del regolatore PID RPIDr(s) e quelli del sistema da controllare F(s):

Inoltre, in caso di un ingresso ydes(t) a gradino l'uscita del blocco derivativo RD(s), e di conseguenza il comando u(t), si comporta nell'istante iniziale come un impulso che può facilmente mandare in saturazione l'attuatore, cioè il comando u(t) raggiunge il suo valore massimo. Spostando i blocchi derivativo RD(s) e proporzionale RP(s), si dimostra tramite l'algebra dei blocchi che nella funzione Wy(s) rimangono i soli zeri del sistema da controllare F(s):

Ciò permette di limitare l'azione derivativa in caso di ingresso a gradino, e di ridurre la sovraelongazione nel transitorio.

Se il comando raggiunge il valore di saturazione, è necessario attendere la "scarica" del blocco integrale affinché l'attuatore ritorni ad operare in condizioni di linearità. Questo fenomeno, detto di wind-up, è risolvibile con l'inserimento di una caratteristica non lineare nella parte PI del regolatore (schema di desaturazione).

Metodi di taratura

I parametri KP, TI e TD del regolatore si determinano in via sperimentale tramite i metodi di taratura:

  • in anello chiuso: le prove sperimentali sono effettuate retroazionando il sistema con un regolatore P;
  • in anello aperto: le prove sperimentali sono effettuate direttamente sul sistema senza alcun tipo di controllo.
Determinazione dei parametri del regolatore tramite i metodi di taratura
Anello chiuso Anello aperto
Ziegler e Nichols Ziegler e Nichols Cohen e Coon IMC
Regolatore
P
KP 0,5K¯P τGKGθG 3τG+θG3KGθG
Regolatore
PI
KP 0,45K¯P 0,9τGKGθG 10,8τG+θG12KGθG τGKG(θG+Tg)
TI 0,8T¯ 3θG θG30τG+3θG9τG+20θG τG
Regolatore
PID
KP 0,6K¯P 1,2τGKGθG 16τG+3θG12KGθG τG+0,5θGKG(0,5θG+Tg)
TI 0,5T¯ 2θG θG32τG+6θG13τG+8θG τG+0,5θG
TD 0,125T¯=14TI 0,5θG=14TI 4τGθG11τG+2θG 0,5θGτG0,5θG+τG

I metodi di taratura più classici di Ziegler e Nichols danno in genere risultati poco soddisfacenti dal punto di vista delle prestazioni, anche se la stabilità è solitamente ottenuta. I metodi di taratura più avanzati, sia in anello aperto sia in anello chiuso, sono preferibili ogni volta in cui sia necessario garantire migliori indici di robustezza e/o un migliore comportamento del sistema durante il transitorio.

Metodo di Ziegler e Nichols in anello chiuso

Il sistema viene chiuso in retroazione negativa unitaria con l'inserimento di un compensatore statico puramente proporzionale. Applicato un segnale di riferimento a gradino, il guadagno del compensatore aumenta fino a quando raggiunge il valore K¯P e l'uscita presenta permanentemente delle oscillazioni di periodo costante T¯.

Una volta determinati K¯P e T¯, si calcolano i parametri KP, TI e TD del regolatore.

Quando viene raggiunto il valore K¯P, il sistema si trova ai limiti della stabilità, ovvero un ulteriore aumento del guadagno lo renderebbe instabile[1]K¯P coincide con il margine di guadagno mG del sistema →

  • le oscillazioni di periodo T¯ hanno pulsazione ωπ:
    K¯P=mGT¯=2πωπ
  • il metodo è applicabile soltanto a sistemi aventi margine di guadagno finito.

Imposizione del margine di fase

Il metodo di Ziegler-Nichols in anello chiuso porta spesso ad un margine di fase inferiore a 40° → la risposta al gradino del sistema controllato presenza oscillazioni poco smorzate.

È possibile imporre un margine di fase desiderato mφ imponendo le seguenti condizioni sulla funzione d'anello Ga(s) (non nota) risultante dall'inserimento del regolatore PID:[2]

{Ga(jωπ)=(1mφ180)(π)|Ga(jωπ)|=1{KP=K¯PcosmφTI=T¯π1+sinmφcosmφTD=14TI=T¯4π1+sinmφcosmφ

Metodi di taratura in anello aperto

I metodi di taratura in anello aperto permettono di determinare un modello approssimato al I ordine del processo da controllare F(s):

G(s)=KG1+τGseθGs

dove:

  • KG è il guadagno della funzione G(s);
  • τG è la costante di tempo del polo dominante;
  • θG è il ritardo temporale della risposta al gradino.

Questi metodi sono applicabili a sistemi:

  • ben approssimabili a una funzione di trasferimento di tale forma;
  • asintoticamente stabili in catena aperta;
  • con risposta al gradino monotona.

Applicato un segnale di riferimento a gradino di ampiezza u¯, si determinano KG, τG e θG tramite il metodo della tangente:

Metodo di Ziegler e Nichols in anello aperto

Anche il metodo di Ziegler e Nichols in anello aperto porta spesso ad un margine di fase basso → la risposta al gradino del sistema controllato presenza oscillazioni poco smorzate.

Metodo di Cohen e Coon

Il metodo di Cohen e Coon impone una condizione sulle oscillazioni durante il transitorio della risposta al gradino: impone che ogni picco sia smorzato del 25% rispetto al picco precedente.

Metodo di controllo a modello interno

Il metodo di controllo a modello interno (Template:Tooltip) cerca di ricavare il regolatore confrontando il sistema da controllare F(s) con il suo modello approssimato G(s):

R(s)=Q(s)RG(s)1Q(s)RG(s)G(s)

dove:

  • dc è la differenza tra il sistema da controllare F(s) e il suo modello approssimato G(s);
  • Q(s) è l'inverso della parte a fase minima di G(s);
  • RG(s) è un filtro del I ordine:
    RG(s)=11+Tgs

Il blocco G(s) non è una funzione razionale a causa del termine di ritardo →

  • si ottiene un regolatore di tipo PI approssimando il termine di ritardo di G(s) nel seguente modo:
    esθG1sθG
  • si ottiene un regolatore di tipo PID approssimando il termine di ritardo di G(s) nel seguente modo:
    esθG1sθG21+sθG2

All'aumentare del parametro Tg>0 del filtro del I ordine RG(s), la banda passante ωB diminuisce e i margini di guadagno mG e di fase mφ aumentano.

Note

  1. Dato il rischio di giungere facilmente all'instabilità, al posto del controllore statico può essere impiegato un relè senza isteresi.
  2. Si suppongono zeri idealmente coincidenti:
    TI=4TD