Meccanica del punto materiale/Moto armonico

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Template:Meccanica del punto materiale

Proiettando il moto circolare uniforme sugli assi cartesiani, è evidente come questo risulti essere la composizione di due moti armonici semplici. La legge oraria di questo particolare moto vario è:[1]

x(t)=Acos(ωt+ϕ)

dove:

  • A= ampiezza
  • ω = pulsazione
  • ωt+ϕ = fase del moto
  • ϕ = fase iniziale

Essendo il moto descritto dalla funzione coseno o seno, ha delle caratteristiche spaziali ben precise:

  • il coseno è una funzione limitata superiormente e inferiormente, dunque assume dei valori estremi (±1). Un punto che si muove di moto armonico quindi oscilla tra due posizioni limite corrispondenti a ±A;
  • la funzione coseno inoltre è periodica, pertanto anche il moto armonico è un moto periodico.

Template:Definizione

Per calcolare il periodo di un moto armonico, ovvero il tempo dopo cui il moto si ripete, basta ricordare che il periodo di sinx è 2π e sfruttare la definizione.

Si considerino due istanti, t e t=t+T, con T periodo del moto. Per la definizione di moto periodico, la posizione del punto in t è uguale alla posizione t, per cui x(t)=x(t). Essendo il periodo di cosθ 2π, deve valere ωt+ϕ=ωt+ϕ+2π, quindi ω(tt)=2π

Ecco quindi il periodo

T=2πω

L'inverso del periodo si definisce frequenza

υ=1T=ω2π

La frequenza si misura come [υ]=[T1] ovvero 1s=1Hz=1ciclos

Periodo e frequenza sono indipendenti dall'ampiezza e dalla fase iniziale, dipendono invece dalla pulsazione ω. In particolare possiamo fare le seguenti considerazioni: più la pulsazione è grande, più il moto è lento (T grande e ν piccolo), più la pulsazione è piccola, più il moto è veloce (T piccolo e ν grande).

Velocità e accelerazione si ricavano per derivazione dalla legge oraria:

v(t)=dxdt=Aωsin(ωt+ϕ)

a(t)=dvdt=d2xdt2=Aω2cos(ωt+ϕ)

Da qui si ricava che l'accelerazione è proporzionale allo spostamento con segno negativo:

a=ω2x

d2xdt2+ω2x=0 (equazione del moto armonico)

Questa, definita equazione del moto armonico, è la condizione necessaria e sufficiente affinché un moto sia armonico. Soffermiamoci sul significato di questa affermazione. Se nello studio di un moto si trova un'accelerazione proporzionale allo spostamento con segno negativo e costante di proporzionalità C, si può immediatamente dedurre che la legge oraria del moto sarà quella di un moto armonico x(t)=Acos(ωt+ϕ), con pulsazione ω=C. Un ottimo esempio è costituito dal moto di un corpo sottoposto a una forza elastica. Viceversa se si conosce l'equazione di un moto ed essa rappresenta un moto armonico si può dire che l'accelerazione a cui il corpo è sottoposto è della forma a=ω2x.

Sovrapponendo i grafici di posizione, velocità e accelerazione, è possibile notare come questi differiscano tra loro solo per una differenza di fase:

  • posizione e velocità sono in quadratura di fase (cioè sfasate di T/4 quindi di π/2);
  • posizione e accelerazione in opposizione di fase (cioè sfasate di T/2 e quindi di π).

A e ϕ sono costanti, e una volta note permettono di calcolare le condizioni iniziali (t=0):

{x0=AsinΦv0=ωAsinΦ

Viceversa tali costanti possono essere ricavate conoscendo le condizioni iniziali x0 e v0.

Note

  1. È analogo esprimere il moto tramite un x(t)=Asin(ωt+ϕ) o x(t)=Acos(ωt+ϕ). Infatti usando gli archi associati sin(ϕ)=cos(π2ϕ) e basta porre ϕ=π2ϕ per avere perfetta equivalenza. Le due funzioni differiscono solo per la fase iniziale.

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