Termodinamica classica/Funzioni termodinamiche e relazioni di Maxwell

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Nell'ultimo modulo del corso parleremo di funzioni termodinamiche, ricavando poi le rispettive relazioni di Maxwell. Iniziamo la trattazione con le funzioni finora trovate, che sono U l'energia interna e S l'entropia. Abbiamo anche trovato che, per una trasformazione spontanea, come l'espansione libera, vale ΔU0ΔS0.

Inoltre, possiamo benissimo esprimere l'energia interna come funzione del volume e dell'entropia, ovvero:

dU=USdS+UVdV

Dal primo principio sappiamo anche che dU=δQδL=TdSpdV; uguagliando i due differenziali otteniamo che:

T=US|V2USV=TV|Sp=UV|S2UVS=pS|V

Ne otteniamo quindi la prima relazione di Maxwell:

TV|S=pS|V

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Differenziamola come fatto per l'energia interna:

dH=dU+pdV+Vdp

Sostituendo il differenziale dell'energia in questa:

dH=TdSpdV+pdV+Vdp=TdS+Vdp

Se quindi consideriamo una trasformazione a p=cost, otteniamo che dH=TdS=δQ, ovvero l'entalpia descrive appieno la trasformazione a pressione costante. È per questo che piace molto ai chimici, in quanto la gran parte delle reazioni chimiche si svolge a pressione stabile. Dal differenziale trovato ricaviamo che l'entalpia può essere scritta come funzione dell'entropia e della pressione:

dH=TdS+VdpdH=HSdS+Hpdp

Da queste ricaviamo che:

T=HS|p2HSp=Tp|SV=Hp|S2HpS=VS|p

Da cui otteniamo la seconda relazione di Maxwell:

Tp|S=VS|p

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Procediamo come fatto finora, differenziando:

dF=dUTdSSdT==TdSpdVTdSSdT==pdVSdT

Ne concludiamo che l'energia libera di Helmotz può essere funzione del volume e della temperatura:

dF=FVdV+FTdTdF=pdVSdT

Da queste ricaviamo che:

p=FV|T2FVT=pT|VS=FT|V2FTV=SV|T

Da cui otteniamo la terza relazione di Maxwell:

pT|V=SV|T

Vediamo adesso la variazione dell'energia libera in una trasformazione spontanea; abbiamo che ΔF=ΔUTΔS supposta T=cost; questo corrisponde a ΔF=QLTΔS=QTΔS, supposto sia anche V=cost. Da questa ne ricaviamo che:

TΔS=QΔFQTT

Ovvero, se il sistema è a temperatura e volume costanti (e non è isolato), la trasformazione spontanea tende all'equilibrio che minimizza l'energia libera di Helmotz. Nel caso non sia il volume costante, avremo ΔF=QLTΔS, cioè:

TΔS=QLΔFQTT

Ovvero il lavoro che compie il sistema non è qualsiasi, ma deve essere tale che LΔF, resta vincolato da F.

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Procediamo come ormai siamo abituati, differenziando:

G=U+pdVTSdG=dU+pdV+VdpTdSSdTdG=TdSpdV+pdV+VdpTdSSdTdG=VdpSdT

L'energia libera di Gibbs può essere allora funzione della pressione e della temperatura:

dG=VdpSdTdG=Gpdp+GTdT

Procedendo come prima:

V=Gp|T2GpT=VT|pS=GT|p2GTp=Sp|T

Da cui otteniamo la quarta relazione di Maxwell:

VT|p=Sp|T

Riassumendo, possiamo finalmente scrivere le quattro relazioni di Maxwell in lista:

|TV|S=pS|VTp|S=VS|ppT|V=SV|TVT|p=Sp|T

Vediamo adesso cosa descrive la funzione G; consideriamo T=cost, abbiamo:

ΔG=QpΔV+pΔVTΔS=QTΔSTΔS=QΔGQTTΔG0

Ovvero, vale come l'energia libera di Helmotz, solo che in questo caso a essere costanti sono temperatura e pressione. È per questo motivo che la funzione G è molto utile a descrivere i passaggi di stato, che sono appunto trasformazioni a temperatura e pressioni costanti. Infatti, possiamo usarla per ricavare l'equazione di Clausius-Clapeyron.

Equazione di Clausius-Clapeyron con l'energia libera di Gibbs

Consideriamo sempre la trasformazione liquido-gas. Il numero di moli della miscela sarà pari a n=nl+nv, ovvero alle moli di liquido più le moli di vapore. Chiamiamo frazione molare f=nvn; l'energia libera di Gibbs della miscale sarà, ovviamente, la somma delle energie del liquido e del vapore; definita con G l'energia libera di Gibbs per unità di mole, abbiamo:

G=Gl+Gv=nlGl+nvGv=nfGv+n(1f)Gl

Dobbiamo imporre che sia dG=0.

0=dG=Gpdp+GTdT+Gfdf

Poiché durante i passaggi di stati pressione e temperatura sono costanti, ne ricaviamo che Gf=0, ovvero:

nGvnGl=Gv=Gl

La funzione G(T) sarà quindi continua, e varranno:

dGv=VvdpSvdTdGl=VldpSldT

Mettendo in ordine, ovvero dGv=dGl, otteniamo:

(VvVl)dp(SvSl)dT=0

Da cui ricaviamo l'equazione di Clausius-Clapeyron:

dpdT=SvSlVvVl=λT1VvVl

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