Teoria dei segnali2/Segnali e vettori
Template:Teoria dei segnali2 Il segnale è una funzione complessa in funzione del tempo che definisce la "forma" del segnale.
- Operazioni sui segnali
- trasmissione: il trasporto da un punto all'altro dello spazio del segnale;
- memorizzazione: il segnale è fruibile anche a distanza di tempo;
- elaborazione: eliminazione del rumore, combinazione di più segnali...
- Esempi di segnali
- segnale elettrico: costituito da una tensione o una corrente variante nel tempo, spesso generate da trasduttori, ossia dispositivi che permettono di misurare una grandezza scalare (es. temperatura, altezza, velocità) convertendola in un segnale elettrico;
- segnale vocale: si misura fisicamente come variazione della pressione dell'aria in funzione del tempo;
- segnale video: è più complesso perché è necessario discretizzare due delle tre variabili indipendenti x, y e t e definire le informazioni sul colore (o sulla luminosità se in bianco e nero).
Nel caso di un segnale video, discretizzare il tempo t corrisponde a considerare i singoli fotogrammi, e discretizzare le coordinate y significa suddividere il fotogramma in righe orizzontali.
In generale, una sequenza o è la rappresentazione matematica discretizzata nel tempo del segnale di funzione .
Il convertitore A/D serve per digitalizzare un segnale analogico:
- campionamento: il segnale viene campionato in base all'intervallo di campionamento scelto;
- quantizzazione: il quantizzatore traduce ogni valore scalare campionato in un simbolo che appartiene a un alfabeto di cardinalità finita, cioè lo approssima al valore più vicino tra quelli scelti da un insieme finito.
Il processo casuale è lo strumento matematico che definisce le caratteristiche di una certa classe di segnale (vocali, video, dati...). Nel caso dei segnali vocali, teoricamente si dovrebbe registrare un certo numero statistico di parlatori e cercare di capire quali caratteristiche (come la frequenza) sono proprie di un segnale vocale, associando a ciascuna caratteristica di ciascun parlatore una probabilità.
Segnali analogici tempo-continui
Un segnale analogico tempo-continuo è descritto da una funzione complessa , che si rappresenta graficamente nelle due parti reale e immaginaria .
Un segnale è a supporto limitato se la sua funzione è nulla al di fuori di un intervallo finito detto supporto.
Un segnale è ad ampiezza limitata se la funzione assume valori compresi in un intervallo finito.
Un segnale fisico si distingue dal segnale matematico per il fatto che è sia ad ampiezza limitata sia a supporto limitato.
I segnali impulsivi divergono ad un'ampiezza illimitata all'interno di un supporto infinitesimo.
Energia e potenza media
L'energia di un segnale vale:
Se l'integrale nella definizione di energia diverge, si prende in considerazione la potenza media di un segnale:
In questo caso è detta potenza istantanea.
Un segnale fisico ha energia finita. I segnali a energia finita hanno potenza media nulla.
Periodicità
Un segnale è periodico di periodo e funzione :
se vale la proprietà seguente:
Un segnale aperiodico si può pensare come come un segnale periodico di periodo .
- Energia
L'energia di un segnale periodico è infinita.[1] Template:Cassetto
- Potenza media
La potenza media di un segnale periodico dipende dall'energia del segnale all'interno di un singolo periodo :
La presenza di uno o più impulsi non fa diventare infinita la potenza.
Spazio dei segnali
Lo spazio dei segnali può essere visto come uno spazio vettoriale: un segnale può essere costruito a partire da più segnali elementari così come un vettore può essere costruito a partire da più vettori.
Distanza
Uno spazio metrico è un insieme di elementi su cui è possibile definire una distanza. La distanza ha le seguenti proprietà:
- non negativa:
- simmetrica:
- disuguaglianza triangolare:
Lo spazio dei segnali è uno spazio metrico.
La distanza è utile nel confronto di due segnali e :
Si usa di solito la distanza euclidea:
Prodotto scalare
Nello spazio dei numeri complessi il prodotto scalare è così definito:
Nello spazio dei segnali il prodotto scalare è così definito:
Norma
La norma nello spazio dei segnali è così definita:
e ricordando che nei numeri complessi vale :
Ortogonalità
Secondo la disuguaglianza di Schwarz, il modulo del prodotto scalare tra due vettori al quadrato è sempre minore o uguale del prodotto delle loro energie:
da cui deriva:
L'uguaglianza vale quando e sono proporzionali:
L'angolo tra due segnali e è così definito:
Due segnali e si dicono ortogonali tra loro se l'angolo è nullo, cioè se il loro prodotto scalare è nullo:[2]
L'energia della somma di due segnali e è data da:
Se i due segnali sono ortogonali:
Basi ortonormali
Una coppia di vettori appartiene a una base ortonormale se e solo se:
- e sono ortogonali tra loro:
- e hanno entrambi norma unitaria:
Queste due condizioni possono essere riassunte da questa relazione:
dove è la delta di Kronecker:
Data una base ortonormale , un generico vettore può essere rappresentato come combinazione lineare degli elementi della base:
Nello spazio dei segnali esistono infinite basi ortonormali: a partire da una qualsiasi base ortonormale, è possibile ottenere un'altra base ortonormale applicando una rotazione di un certo angolo a tutti gli elementi della base. Ad esempio, nello spazio euclideo a 2 dimensioni si applica la trasformazione unitaria partendo dalla base canonica:
Fissata una delle possibili basi ortonormali, si può stabilire una corrispondenza biunivoca tra i segnali ed uno spazio vettoriale euclideo a dimensioni, associando a ogni segnale il vettore a dimensioni costituito dai suoi coefficienti:
Approssimazione di un segnale
Lo spazio dei segnali in realtà ha dimensione infinita, cioè per rappresentare tutti i segnali possibili sarebbe necessaria una base costituita da infiniti versori → si può semplificare approssimando un segnale generico a un segnale , formato dalla combinazione lineare dei versori che sono basi ortonormali di uno spazio ridotto di dimensioni finite . Si dimostra che la migliore approssimazione, corrispondente alla minima distanza euclidea dal segnale di partenza, si ottiene se i coefficienti della combinazione lineare coincidono con i prodotti scalari tra il segnale generico stesso e i versori della base:
Semplificazione formule[3]
Definendo una base ortonormale di elementi è possibile semplificare il calcolo del prodotto scalare, della distanza e dell'energia.
- Prodotto scalare
- Energia
- Distanza
| Definizione | Segnale | Vettore | |
|---|---|---|---|
| Prodotto scalare | |||
| Energia | |||
| Norma | |||
| Distanza |
Procedura di Gram-Schmidt

Il segnale perde un po' di energia nella proiezione su :
Si ricava la diseguaglianza di Bessel:
Se il segnale è descritto da una base completa, vale l'uguaglianza di Parseval:
In uno spazio vettoriale a dimensioni, cioè di cardinalità , si ha un insieme finito di vettori . La procedura di Gram-Schmidt permette di trovare il minimo numero , detto dimensionalità, di versori , ortonormali tra di loro, necessario per formare una base per questi vettori:
L'algoritmo termina alla -esima iterazione quando il vettore errore è nullo, ovvero quando il vettore proiezione è linearmente dipendente rispetto al vettore e non si genera un nuovo versore. Se significa che si è riusciti a introdurre una semplificazione. Cambiando l'ordine dei vettori considerati si possono ottenere versori diversi, ma la dimensionalità non varia.
- Esempio
Si considerano due vettori e nello spazio bidimensionale ():

1) viene scelto per primo il vettore :

2) viene scelto per primo il vettore :
