Algebra 2/Algebra di secondo grado/Equazioni di secondo grado

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Le equazioni di secondo grado in una incognita

Consideriamo il seguente problema: “in un triangolo rettangolo l’ipotenusa è più lunga del cateto minore di 4cm, mentre l’altro cateto è più lungo del cateto minore di 2cm. Si vogliono determinare le misure dei tre lati”.

Si può formalizzare il problema indicando con x la misura incognita del cateto minore. La lunghezza dell’ipotenusa sarà x+4, mentre quella dell’altro cateto x+2. Applicando il teorema di Pitagora si ha: x2+(x+2)2=(x+4)2. Dopo aver effettuato i calcoli e aver portato tutti i termini a sinistra del predicato uguale abbiamo: x24x12=0.

Esempio equazioni 2°
Esempio equazioni 2°

Questa è una equazione di secondo grado in una incognita in quanto la variabile x vi compare elevata al secondo grado.

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Un’equazione di secondo grado si definisce:

monomia quando il secondo e il terzo coefficiente sono nulli: ax2=0;

(incompleta) pura quando il secondo coefficiente è nullo: ax2+c=0;

(incompleta) spuria quando il terzo coefficiente è nullo: ax2+bx=0;

completa quando i tre coefficienti sono tutti diversi da zero: ax2+bx+c=0.

Risoluzione di un’equazione di secondo grado incompleta pura

Il coefficiente della x è nullo e l’equazione si presenta nella forma: ax2+c=0. Si risolve portando al secondo membro il termine noto e dividendo per il coefficiente di x2: Template:Testo centrato

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Le soluzioni dell’equazione incompleta pura ax2+c=0 dipendono dal segno di ca:

  • se c/a>0, ovvero se a e c sono discordi, l’equazione ammette due soluzioni reali distinte opposte: x1=cax2=+ca;
  • se c/a<0, ovvero se a e c sono concordi, l’equazione non ammette soluzioni reali;
  • se c/a=0, allora c=0, l’equazione ha due soluzioni reali coincidenti nulle: x1=x2=0.

Risoluzione di un’equazione incompleta spuria

Un’equazione incompleta spuria si presenta nella forma: ax2+bx=0. Per risolverla, si raccoglie a fattore comune la x; precisamente x(ax+b)=0. Applicando la legge di annullamento del prodotto si ottiene x1=0 oppure ax+b=0 da cui x2=ba. Pertanto un’equazione di questo tipo ha sempre due soluzioni reali distinte di cui una nulla.

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Risoluzione di un’equazione completa

L’equazione di secondo grado completa si presenta nella forma ax2+bx+c=0 e per risolverla si applica una formula che si ottiene utilizzando il metodo del completamento del quadrato:

equazione completa di secondo grado ax2+bx+c=0
si moltiplicano ambo i membri per 4a 4a2x2+4abx+4ac=0
si aggiunge b2 ad ambo i membri 4a2x2+4abx+4ac+b2=b2
si porta 4ac al secondo membro 4a2x2+4abx+b2=b24ac
il primo membro risulta il quadrato di un binomio (2ax+b)2=b24ac
si pone k=2ax+b e l’equazione diventa pura in k k2=b24ac
si calcolano le soluzioni in k k1,2=±b24ac
al posto di k si sostituisce 2ax+b 2ax+b=±b24ac
si separa il monomio con l’incognita 2ax=b±b24ac
si risolve rispetto all’incognita x x1,2=b±b24ac2a

Da quanto ottenuto possiamo osservare che:

  • la soluzione si ottiene esclusivamente operando sui coefficienti dell’equazione;
  • il valore dell’incognita si ottiene con due calcoli:

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  • nel calcolo è coinvolta l’estrazione di radice quadrata: l’espressione b24ac prende il nome di discriminante e si è soliti indicarla con il simbolo Δ (delta).

Questa formula può essere applicata anche ai tipi di equazioni incomplete che abbiamo già studiato. Il termine discriminante deriva dal sostantivo latino discrimen (divisione, punto di separazione); in effetti, il valore assunto da Δ permette di effettuare una distinzione tra la tipologia delle soluzioni di un’equazione di secondo grado. Si possono infatti presentare tre casi:

  • Primo caso: Δ=b24ac>0. Il radicale Δ è un numero reale e l’equazione ammette due soluzioni reali e distinte: x1=bΔ2ax2=b+Δ2a;
  • Secondo caso: Δ=b24ac=0. Il radicale Δ=0, quindi l’equazione ammette due radici reali e coincidenti: x1=x2=b2a;
  • Terzo caso: Δ=b24ac<0. Il radicale Δ non è un numero reale, quindi l’equazione non ammette soluzioni reali.

Riassumendo e schematizzando si ha:

ax2+bx+c=0 con a0
Discriminante Soluzioni
Δ>0 Due soluzioni reali e distinte: x1=bΔ2ax2=b+Δ2a
Δ=0 Due soluzioni reali e coincidenti: x1=x2=b2a
Δ<0 Nessuna soluzione reale: I.S.=

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Formula ridotta per equazioni di secondo grado

Se nell’equazione ax2+bx+c=0 il coefficiente b è un numero pari, conviene applicare una formula, detta formula ridotta, che semplifica i calcoli.

Supponiamo b=2k, l’equazione ax2+bx+c=0 diventa ax2+2kx+c=0 e nella formula risolutiva dell’equazione si ottiene: Template:Testo centrato Dato che b=2k si ha k=b2 e quindi la formula che conviene utilizzare quando b è pari è: Template:Testo centrato

La quantità sotto radice, uguale a Δ4, è detta anche discriminante ridotto.

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Quando b è pari e a=1, la formula si dice ridottissima: x1,2=b2±(b2)2c.

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Riassumiamo e schematizziamo la risoluzione di un’equazione di secondo grado:

Equazioni incomplete
Coefficienti Tipo Equazione Soluzioni
b=0, c=0 Monomia ax2=0 x1=x2=0
b=0, c0 Pura ax2+c=0 {I.S.= se ac>0x1,2=±ca se ac<0
b0, c=0 Spuria ax2+bx=0 x1=0x2=ba


Equazione completa ax2+bx+c=0
Discriminante Numero soluzioni Soluzioni
Δ>0 Due soluzioni reali e distinte x1,2=b±b24ac2a
Δ=0 Due soluzioni reali e coincidenti x1=x2=b2a
Δ<0 Nessuna soluzione reale I.S.=

Equazioni che si possono risolvere con opportune sostituzioni

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Discussione e risoluzione di equazioni numeriche frazionarie

Un’equazione in cui compare l’incognita al denominatore si chiama frazionaria o fratta.

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Discussione e risoluzione di equazioni letterali

Ricordiamo la seguente definizione:

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Esempio: Data l’equazione kx2(2k1)x+(k3)=0, discutere, al variare di k, la realtà delle sue soluzioni.

L’equazione è letterale di secondo grado nell’incognita x, i cui coefficienti dipendono dal parametro k. Il parametro k può assumere qualunque valore numerico e l’equazione rappresenta una famiglia di equazioni le cui caratteristiche variano a seconda dei valori attribuiti al parametro. Notiamo subito che se k assume il valore zero, l’equazione non è più di secondo grado. Se k assume il valore 3, l’equazione è ancora di secondo grado ma è incompleta (spuria) perché priva del termine noto.

Discutere un’equazione letterale significa analizzare come varia il suo insieme delle soluzioni al variare del parametro.

Ricordando la formula x1,2=b±b24ac2a in cui compaiono i tre coefficienti a, b, c possiamo dire che, nel caso considerato:

  • il primo coefficiente è k, se k=0 l’equazione diventa x3=0 di primo grado con I.S.={3};
  • il secondo coefficiente è 2k+1, se questo è nullo, ossia se k=12 l’equazione diventa 12x252=0, equazione pura con due soluzioni reali opposte x1=5x2=5;
  • il terzo coefficiente è k3, se è nullo, cioè se k=3 l’equazione diventa 3x25x=0, equazione spuria con due soluzioni reali x1=0x2=53.

Per tutti i valori di k{0123} l’equazione è completa, pertanto l’esistenza di soluzioni reali dipende dal discriminante Δ=(2k+1)24k(k3)=8k+1, quindi

  • se 8k+1<0k<18 l’equazione non ammette soluzioni reali: I.S.=;
  • se 8k+1>0k>18 l’equazione ammette due soluzioni reali distinte x1,2=(2k1)±8k+12k
  • se k=18 l’equazione ammette due soluzioni reali coincidenti x1=x2=5.

Riassumendo e schematizzando si ha:

kx2(2k1)x+(k3)=0  con   k
Parametro Insieme Soluzione Equazione
k=0 x=3 di primo grado
k=12 x1=5x2=+5 pura
k=3 x1=0x2=53 spuria
k{0123} completa, Δ=8k+1
k<18 Δ<0 non esistono soluzioni reali, I.S.=
k18 Δ0 esistono soluzioni reali
k>18 x1=(2k1)8k+12kx2=(2k1)+8k+12k
k=18 x1=x2=5
Esempio: Data l’equazione x23x+1k=0, discutere, al variare di k, la realtà delle radici.

Il primo e il secondo coefficiente non dipendono dal parametro k, quindi analizziamo il terzo coefficiente. Se k=1 l’equazione diventa un’equazione spuria con due radici reali x1=0x2=3. Per tutti i valori di k dell’insieme {1} l’equazione è completa e l’esistenza di soluzioni reali dipende dal discriminante Δ=94(1k)=4k+5, quindi:

  • se k<54 l’equazione non ammette soluzioni reali: I.S.=;
  • se k54 l’equazione ammette due radici reali. Esse sono distinte se k>54x1,2=3±4k+52 e coincidenti se k=54x1=x2=32.

Riassumendo e schematizzando si ha:

Parametro Insieme Soluzione Equazione
k=1 x1=0x2=3 spuria
k{1} completa, Δ=4k+5
k<54 Δ<0 non esistono soluzioni reali, I.S.=
k54 Δ0 esistono soluzioni reali
k>54 x1=34k+52x2=3+4k+52
k=54 x1=x2=32
Esempio: Discutere l’equazione letterale:  x2m1+3+m=2mxm1(1+1m).

L’equazione, pur presentando delle frazioni, è intera in quanto l’incognita x non compare al denominatore. Se m=0 oppure m=1 l’equazione è priva di significato, quindi poniamo C.E.m0m1.

Trasportiamo a sinistra del segno di uguaglianza i termini di destra ed eseguiamo il calcolo nella parentesi: Template:Testo centrato

Semplifichiamo m nell’ultimo termine, poiché nelle C.E.m0, si ottiene Template:Testo centrato

Riduciamo allo stesso denominatore m1 ed eliminiamo il denominatore, essendo m1 per le C.E.; si ha: x2+3m3+m2m2mx2x=0, che scritta in forma canonica diventa x22x(m+1)+m2+2m3=0.

Discussione

  • il primo coefficiente, essendo uguale a 1, non dipende dal valore del parametro m, quindi l’equazione è di secondo grado per qualunque valore di m{0, 1};
  • il secondo coefficiente è 2(m+1): se m=1 l’equazione diventa x24=0, equazione pura con due soluzioni reali opposte x1=2x2=2;
  • il terzo coefficiente è m2+2m3: se m2+2m3=0m=1m=3 (non consideriamo il caso m=1 per le C.E.) l’equazione diventa x2+4x=0, equazione spuria con due soluzioni reali x1=0x2=4.

Prima conclusione:  per tutti i valori di m{0, 1, 1, 3} l’equazione è completa e l’esistenza di soluzioni reali dipende dal discriminante. Calcoliamo il discriminante: Δ4=(m+1)2(m2+2m3)=4; esso risulta indipendente dal valore del parametro m e sempre positivo, quindi l’equazione ammette sempre due soluzioni reali distinte x1=m1x2=m+3.

Riassumendo in una tabella tutti i risultati ottenuti:

x2m1+3+m=2mxm1(1+1m) con m
Parametro Insieme Soluzione Equazione
m=0m=1 priva di significato
m=1 x1=2x2=2 pura
m=3 x1=0x2=4 spuria
m{0, 1, 1, 3} x1=m1x2=m+3 completa: Δ=16
Esempio: Discutere l’equazione parametrica k+x2x(k+xkx+kxk+x)=k+2kkxx21.

L’equazione è fratta, poiché l’incognita x compare nel denominatore. Trasportiamo i termini del secondo membro a sinistra del segno di uguaglianza e scomponiamo in fattori i denominatori: Template:Testo centrato Svolgiamo i calcoli nella parentesi e moltiplichiamo: k2+x2x(kx)k2kx(kx)+1=0; Riduciamo allo stesso denominatore ed eliminiamo il denominatore: kx2+kx(1k)+k(k2)=0;

Discussione

  • Il primo coefficiente è k, se k=0 le C.E. si riducono a x0 e l’equazione diventa 0x=0 indeterminata, quindi I.S.={0} per le condizioni poste sull’incognita. Avendo studiato il caso k=0, possiamo ora supporre k0. Dividiamo tutti i coefficienti per k, l’equazione diventa x2+x(1k)+(k2)=0;
  • il secondo coefficiente è 1k, se k=1 le C.E. sono x0x1x1 e l’equazione diventa x21=0, le soluzioni sono x1=1x2=1 che non sono accettabili per le C.E.;
  • il terzo coefficiente è k2, se k=2 le C.E. sono x0x2x2 e l’equazione diventa x2x=0 le cui soluzioni sono x1=0x2=1 di cui x1=0 non è accettabile per le C.E.

Per k{0, 1, 2} l’equazione è completa, l’esistenza di soluzioni reali dipende dal discriminante Δ=(1k)24(k2)=(k3)2, essendo Δ0k, si avranno sempre due soluzioni reali: coincidenti se k=3x1=x2=1 accettabili essendo le C.E.x3x0x3; distinte se k3x1=1x2=k2 e, confrontando con le C.E., si x1=1 non è accettabile se k=1, mentre x2 è sempre accettabile per k{0, 1, 2, 3, 1}.

Riassumendo in una tabella tutti i risultati ottenuti:

k+x2x(k+xkx+kxk+x)=k+2kkxx21  con   k
Parametro Incognita Insieme Soluzione Equazione
xkx0xk
k=0 x0 I.S.={0} indeterm.
k=1 x1x0x1 [x1=1x2=1]* pura
k=2 x2x0x2 x1=0*x2=1 spuria
k{0, 1, 2} completa
k=3 x3x0x3 x1=x2=1
k{0, 1, 2, 3} xkx0xk x1=1x2=k2
k=1 x1=1*
k{1, 0, 1, 2, 3} x2=k2

* La soluzione o le soluzioni non sono accettabili.

Relazioni tra soluzioni e coefficienti

Consideriamo una generica equazione di secondo grado ax2+bx+c=0 nell’ipotesi in cui ammetta soluzioni reali (cioè Δ0), sommiamo e moltiplichiamo le soluzioni (o radici) dell’equazione: Template:Testo centrato Quindi, la somma delle radici è x1+x2=ba e il prodotto delle radici è x1x2=ca.

Osserviamo che queste relazioni tra radici e coefficienti dell’equazione valgono anche nel caso in cui le radici non siano reali (Δ<0).

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Determinare due numeri conoscendone la somma e il prodotto

Consideriamo la generica equazione di secondo grado ax2+bx+c=0 nell’ipotesi in cui ammetta soluzioni reali x1 e x2. Essendo a0, è possibile dividere ambo i membri per a, ottenendo: x2+bax+ca=0. Dato che, per quanto visto precedentemente, s=x1+x2=ba e p=x1x2=ca, si ha x2sx+p=0.

Tale equazione risolve quindi la classe di problemi del tipo: “determinare due numeri la cui somma è s e il cui prodotto è p”.

Dall’equazione x2sx+p=0 discende che tali numeri esistono e sono reali se e solo se Δ=s24p0 ovvero se il quadrato della somma è maggiore o uguale al quadruplo del loro prodotto.

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Problemi di natura geometrica di secondo grado

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Scomposizione del trinomio di secondo grado

Si consideri il trinomio di secondo grado: ax2+bx+c e sia ax2+bx+c=0 (con Δ0) l’equazione associata a tale trinomio. Effettuiamo le seguenti operazioni:

  • si mette in evidenza a: ax2+bx+c=a(x2+bax+ca);
  • si sostituiscono le relazioni trovate nel precedente paragrafo riguardo alla somma e al prodotto delle soluzioni x1 e x2: a(x2+bax+ca)=a[x2(x1+x2)x+x1x2];
  • si svolgono i calcoli nella parentesi quadra:

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  • si effettua il raccoglimento parziale e si ottiene:

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Sulla base del segno di Δ è possibile distinguere i casi illustrati in tabella:

Discriminante Soluzioni Scomposizione
Caso I: Δ>0 x1x2 ax2+bx+c=a(xx1)(xx2)
Caso II: Δ=0 x1=x2 ax2+bx+c=a(xx1)2
Caso III: Δ<0 x1, x2 ax2+bx+c  è irriducibile

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Regola di Cartesio

Se in un’equazione di secondo grado i coefficienti sono tutti diversi da zero e il discriminante è non negativo, è possibile avere delle informazioni sui segni delle soluzioni senza calcolarle esplicitamente.

In un’equazione ax2+bx+c=0, dove i coefficienti sono tutti non nulli, le coppie di coefficienti (a;b)(b;c) sono dette coppie di coefficienti consecutivi. Una coppia di coefficienti consecutivi presenta:

  • una permanenza se i coefficienti hanno lo stesso segno;
  • una variazione se i coefficienti hanno segni diversi.
Esempio: Determinare le variazioni e le permanenze nelle seguenti equazioni:
Equazione a b c
2x23x1 + variazione permanenza
x23x1 permanenza permanenza
3x2+4x1 variazione + variazione
2x2+x1 + permanenza + variazione

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Equazioni parametriche

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L’equazione 3x2+(k1)x+23k=0 è parametrica di secondo grado nell’incognita x; i suoi coefficienti dipendono dal valore del parametro k e quindi la natura e il segno delle sue soluzioni dipendono da k.

In molti problemi di applicazione della matematica in situazioni reali in cui compare un parametro, non interessa tanto determinare le soluzioni dell’equazione che formalizza il problema, quanto sapere se le soluzioni hanno determinate caratteristiche. Sappiamo che attraverso i coefficienti di un’equazione di secondo grado si possono determinare alcune relazioni tra le sue soluzioni:

  • soluzioni reali se Δ=b24ac0; reali coincidenti se Δ=0, reali distinte se Δ>0;
  • la somma delle soluzioni è x1+x2=ba;
  • il prodotto delle soluzioni è x1x2=ca.

Nell’equazione 3x2+(k1)x+23k=0 si ha Δ=(k1)212(23k) dipendente dal parametro k. Dall’analisi del Δ si potranno dedurre quali condizioni deve verificare k affinché esistano soluzioni reali. Analizzando somma e prodotto x1+x2=(k1)3 e x1x2=(23k)3 potremo stabilire il segno ed altre caratteristiche delle soluzioni.

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Problemi di secondo grado in una incognita

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Sappiamo che nel corso degli studi o nell’attività lavorativa possono presentarsi problemi di diversa natura: di tipo economico, scientifico, sociale; possono riguardare insiemi numerici o figure geometriche. La matematica ci può aiutare a risolvere i problemi quando essi possono essere tradotti in “forma matematica”, quando cioè è possibile trascrivere in simboli le relazioni che intercorrono tra le grandezze presenti nel problema e quando si può costruire, tramite queste relazioni, un modello matematico che ci permetta di raggiungere la soluzione al quesito.

Affronteremo problemi di tipo algebrico o geometrico, che potranno essere formalizzati attraverso equazioni di secondo grado in una sola incognita. Teniamo presente, prima di buttarci nella risoluzione del problema, alcuni passi che ci aiuteranno a costruire il modello matematico:

  • la lettura “attenta” del testo al fine di individuare l’ambiente del problema, le parole chiave, i dati e le informazioni implicite, l’obiettivo;
  • la scelta della grandezza incognita del problema, la descrizione dell’insieme in cui si ricerca il suo valore, le condizioni che devono essere soddisfatte dall’incognita;
  • la traduzione in “forma matematica” delle relazioni che intercorrono tra i dati e l’obiettivo, cioè l’individuazione del modello matematico (equazione risolvente).

Dopo aver risolto l’equazione occorre confrontare la soluzione trovata con le condizioni poste dal problema.

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Problemi con un parametro

I problemi che abbiamo proposto sono caratterizzati da dati numerici e di conseguenza le soluzioni numeriche dell’equazione risolvente sono facilmente confrontabili con le condizioni poste sull’incognita. Abbiamo anche visto che le soluzioni dell’equazione non sempre sono soluzioni del problema e può anche succedere che il problema abbia due soluzioni.

Affrontiamo ora un problema letterale, nel quale alcuni dati sono espressi da lettere. In questi problemi dovremo rispettare le condizioni poste sull’incognita, ma anche analizzare per quali valori della lettera il problema ammette soluzioni reali. Dovremo quindi procedere con la discussione dell’equazione parametrica risolvente per stabilire se il problema letterale ammette soluzioni.

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Esercizi del capitolo

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