Controlli automatici/Reti di compensazione

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Template:Controlli automatici Una volta determinata la parte statica della funzione C(s) del controllore, la parte dinamica C(s) viene costruita in modo che la funzione d'anello Ga(s) presenti la forma idonea al soddisfacimento delle specifiche:

{ωcωcdesmφmφmin
  • vincoli sulla pulsazione di taglio ωc vengono imposti da specifiche sulla prontezza di risposta del sistema (tempo di salita ts o tr) o sulla banda passante;
  • vincoli sul margine di fase mφ vengono imposti da specifiche sulla sovraelgonazione massima s^ o sul picco di risonanza Mr.
Loop shaping (o sintesi per tentativi)
  1. si valutano alla pulsazione di taglio desiderata wcdes il modulo e la fase della funzione d'anello di partenza Ga1(s):
    Ga1(s)=KcshF(s)
  2. si calcola la variazione di fase Δφ necessaria per soddisfare il vincolo sul margine di fase mφ alla pulsazione di taglio desiderata wcdes (solitamente è un anticipo di fase);
  3. si calcola la variazione di modulo Δm necessaria per soddisfare il vincolo sulla pulsazione di taglio ωc alla pulsazione di taglio desiderata wcdes:
    ΔmdB=|Ga1(jωcdes)|dB
  4. la parte dinamica C(s) si costruisce come prodotto di reti di compensazione elementari;
  5. si procede a una completa verifica delle specifiche dinamiche[1] sulla funzione di trasferimento in catena chiusa W(s), poiché il soddisfacimento dei vincoli individuati sulla funzione d'anello Ga(s) non garantisce l'automatico soddisfacimento delle specifiche dinamiche sul sistema in catena chiusa.
Reti di compensazione
  • reti anticipatrici (o derivative): anticipo di fase, aumento di modulo;
  • reti attenuatrici (o integrative): perdita di fase, attenuazione di modulo;
  • reti integro-derivative (o lead-lag): formate dall'unione di reti dei due tipi precedenti.

Reti anticipatrici

Diagrammi di Bode normalizzati di reti anticipatrici al variare di md

Una rete anticipatrice (o derivativa) è descritta da una funzione di trasferimento nella forma:

Rd(s)=1+τds1+τdmds,{τd>0md>1

La rete presenta:

  • uno zero in 1τd;
  • un polo in mdτd.

Essendo md>1, il polo si trova ad una pulsazione md volte maggiore di quella dello zero → è possibile sovrapporre i diagrammi di Bode di varie reti anticipatrici, al variare di md, normalizzandoli alla pulsazione normalizzata ωτd:

  • lo zero si trova alla pulsazione normalizzata 1=0 dB;
  • il polo si trova alla pulsazione normalizzata md.

L'inserimento di una rete anticipatrice nella funzione C(s) introduce nella funzione d'anello Ga(s):

  • un aumento di modulo crescente al crescere di md, che tende al valore massimo md|dB per ω+;
  • un anticipo (o recupero, cioè aumento) di fase crescente al crescere di md, il cui massimo φmax si trova all'ascissa normalizzata md.

Le reti anticipatrici sono utilizzate quando alla pulsazione di taglio desiderata ωcdes è necessario un recupero di fase Δφ per ottenere il margine di fase mφ richiesto.

Sfruttamento del massimo recupero di fase

Solitamente il valore di md è progettato sfruttando il massimo recupero di fase φmax consentito dalla rete:

φmax=arcsinmd1md+1md=1+sinφmax1sinφmax

La costante di tempo τd si determina dai diagrammi di Bode normalizzati imponendo che il punto ad ascissa normalizzata xd, corrispondente alla pulsazione di taglio desiderata ωcdes, sia coincidente al punto di massimo recupero di fase della rete:

xd=ωcdesτd=md:Ri(jωcdes)=Δφ=φmax

Se la variazione di fase Δφ desiderata è elevata (>60), si introducono più reti anticipatrici Rdi(s) scelte in modo che:

Δφ=iφmaxi

Se in corrispondenza della pulsazione di taglio desiderata ωcdes l'aumento di modulo determinato dall'inserimento della rete, pari a:

|Rd(jωcdes)|dB,ωcdes=mdτd

risulta inferiore alla variazione di modulo desiderata Δm, è sufficiente aumentare opportunamente il guadagno stazionario Kc in modo che la pulsazione di taglio ωc della funzione d'anello Ga(s) sia pari a quella desiderata ωcdes.

Contenimento dell'aumento di modulo

Se in corrispondenza della pulsazione di taglio desiderata ωcdes l'aumento di modulo determinato dall'inserimento della rete risulta superiore alla variazione di modulo desiderata Δm, è necessario sovradimensionare il valore di md della rete in modo che, in un punto ad ascissa normalizzata xd inferiore a quella del punto di massimo recupero di fase, sia la variazione di modulo sia la variazione di fase introdotte siano pari a quelle desiderate Δm e Δφ:

xd=ωcdesτd<md:{Ri(jωcdes)=Δφ<φmax|Ri(jωcdes)|dB=Δm|dB

Il principale svantaggio associato all'utilizzo di reti anticipatrici con md elevato consiste in un aumento dell'attività sul comando.

Reti attenuatrici

Diagrammi di Bode normalizzati di reti attenuatrici al variare di mi

Una rete attenuatrice (o integrativa) è descritta da una funzione di trasferimento nella forma:

Ri(s)=1+τimis1+τis,{τi>0mi>1

La rete presenta:

  • un polo in 1τi;
  • uno zero in miτi.

Essendo mi>1, lo zero si trova ad una pulsazione mi volte maggiore di quella del polo → è possibile sovrapporre i diagrammi di Bode di varie reti attenuatrici, al variare di mi, normalizzandoli alla pulsazione normalizzata ωτi:

  • il polo si trova alla pulsazione normalizzata 1=0 dB;
  • lo zero si trova alla pulsazione normalizzata mi.

L'inserimento di una rete attenuatrice nella funzione C(s) introduce nella funzione d'anello Ga(s):

  • un'attenuazione di modulo crescente al crescere di mi, che tende al valore minimo mi|dB per ω+;
  • una perdita (cioè diminuzione) di fase crescente al crescere di mi, il cui minimo φmin si trova all'ascissa normalizzata mi.

Le reti attenuatrici sono utilizzate quando è necessaria un'attenuazione di modulo Δm|dB per ridurre la pulsazione di taglio ωc fino a portarla al valore desiderato ωcdes:

Δm|dB=|Ga1(jωcdes)|dB

Il valore di mi è scelto pari all'attenuazione di modulo Δm richiesta:[2]

mi=Δm

La costante di tempo τi si determina dai diagrammi di Bode normalizzati imponendo che in corrispondenza del punto ad ascissa normalizzata xi, corrispondente alla pulsazione di taglio desiderata ωcdes, l'attenuazione di modulo Δm|dB tenda a quella massima della rete:

xi=ωcdesτimi:|Ri(jωcdes)|dB=Δm|dBmi|dB

In corrispondenza del punto ad ascissa normalizzata xi:

  • la perdita di fase deve essere piccola in modo da contenere la riduzione del margine di fase mφ;
  • il tempo di assestamento ta,ε% della risposta del sistema non deve essere troppo elevato, cioè l'ascissa xi non deve essere scelta a pulsazioni troppo elevate.

Reti integro-derivative

Diagramma di Bode di una rete integro-derivativa

Una rete integro-derivativa (o lead-lag) è descritta da una funzione di trasferimento del secondo ordine, dal prodotto di una rete attenuatrice e di una rete anticipatrice:

Rid(s)=1+τimis1+τisattenuatrice1+τds1+τdmdsanticipatrice,{τi,τd>0mi,md>1

Una rete integro-derivativa è utilizzata quando alla pulsazione di taglio desiderata ωcdes è necessario introdurre:

  • un recupero di fase (anticipatrice) per garantire il margine di fase richiesto;
e
  • un'attenuazione del modulo (attenuatrice) affinché il modulo sia unitario (0 dB).

Si progetta prima la rete anticipatrice apportando un recupero di fase maggiore di quanto strettamente necessario, così la fase in eccesso potrà essere persa per effetto della rete attenuatrice.

Implicazioni sull'attività sul comando

La risposta al gradino della funzione di trasferimento Wu(s) del comando u(t):

Wu(s)=u(s)ydes(s)=C(s)1+Ga(s)

presenta un valore massimo che aumenta al crescere dell'azione anticipatrice introdotta (md) e diminuisce al crescere dell'azione attenuatrice introdotta (mi):

  • se la funzione C(s) del controllore è priva di poli nell'origine, il comando u(t) raggiunge il valore massimo per t=0:
    limt0u(t)=Kckmdkjmij

Template:Cassetto

  • se la funzione C(s) del controllore contiene almeno un polo nell'origine, il comando u(t) raggiunge il valore massimo per t>0.

Note

  1. Il mancato soddisfacimento di una specifica statica indicherebbe la presenza di un errore progettuale.
  2. Si noti che la variazione di modulo Δm non è qui espressa in dB.