Equazioni differenziali alle derivate parziali/Proprietà generali

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Template:Equazioni differenziali alle derivate parziali

Sino ad ora ci siamo occupati prevalentemente dello studio di problemi al bordo, ad esempio:

{uttΔu=0,(oppure utΔu=0)uΩ=0

Avevamo inoltre notato che i problemi al bordo studiati potevano in qualche modo essere ricondotti a equazioni agli autovalori, per l'operatore di derivata seconda =d2dx2. Ora ci si vuole occupare dello studio dei problemi agli autovalori per l'operatore laplaciano. Più precisamente vorremmo capire quali sono, e come si trovano, i numeri λ tali che:

{Δu=λu,ΩB.C.

Con condizioni al bordo di Dirichlet, di Neumann oppure di Robin.

Innanzitutto si osserva che i problemi al bordo si possono ricondurre a problemi agli autovalori per l'operatore laplaciano quando si lavora su spazi limitati. Infatti, detta u(x,t)=eiλtv(x) la soluzione (o presunta tale) dell'equazione uttΔu=0, si ricava:

Δv(x)=λ2v(x)

che è esattamente un'equazione agli autovalori per l'operatore laplaciano. Un discorso simile vale anche per l'equazione di Schroedinger:

iψt=22mψ+V(x)ψ,ψ:3,V:3

Posto ψ(x,t)=eiEtϕ(x) si ottiene:

(12+V)ϕ=Eϕ

Detto H^=12V+H, si ottiene l'equazione agli autovalori per l'operatore hamiltoniana:

H^ψ=Eψ

Con condizione al bordo sostituita dalla richiesta che ψ2(3).

Tornando al problema di partenza, ovvero alla determinazione degli autovalori del laplaciano, possiamo osservare che:

  • l'operatore laplaciano è un operatore lineare quando definito su 𝒟(ΔD,N,R);
  • l'operatore laplaciano è un operatore simmetrico su 2(Ω).

Da queste due proprietà seguono due teoremi, in realtà estensione di proprietà già viste nel caso finito dimensionale.

Teorema (1)

Per l'operatore laplaciano valgono le seguenti proprietà:

  • gli autovalori di ΔD,N,R sono reali;
  • le autofunzioni possono essere prese reali;
  • ad autovalori distinti corrispondono autofunzioni ortogonali;
  • gli autovettori possono costituire un sistema ortonormale completo.

Una caratterizzazione più precisa degli autovalori è data dal seguente teorema:

Teorema (2)

  • gli autovalori di ΔD sono positivi;
  • gli autovalori di ΔN sono non negativi, e λ=0 è autovalore;
  • gli autovalori di ΔR sono non negativi se α(x)0

Pertanto risulta ora chiaro che ciascuno dei problemi visti sino ad ora può essere ricondotto a un problema agli autovalori per l'operatore laplaciano. Vogliamo capire, e sarà oggetto di studio del prossimo modulo, come trovare questi autovalori e se essi possano costituire un sistema ortonormale o meno.

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