Fisica per le superiori/Elementi di algebra vettoriale

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Template:Fisica per le superiori Definizione.

Una quantità che richieda, per essere completamente caratterizzata, una direzione ed una grandezza (un numero reale positivo) è un vettore. Una quantità che è totalmente caratterizzata da un singolo numero reale è uno scalare. Un vettore può venire rappresentato con un segmento orientato, PQ, nello spazio, in cui la lunghezza del segmento è la grandezza del vettore, o modulo, e la direzione da P a Q è la sua direzione. La posizione del punto iniziale P è irrilevante cosicché qualsiasi segmento di retta con la medesima direzione e grandezza è lo stesso vettore. Di frequente è necessario considerare vettori vincolati a un punto; a tale combinazione vettore punto è dato il nome di vettore vincolato.

Due vettori sono considerati uguali se, e soltanto se, hanno la medsima grandezza e direzione. Un vettore zero, O, è definito come un vettore di grendezza zero sicché può essere rappresentato da un punto. |a|=0 se, e solo se, a=0. Il vettore zero può essere ritenuto di essere orientato in tutte le direzioni cosicché da risultare sia parallelo sia normale a qualsiasi altro vettore.

Somma e differenza di vettori.

Con ogni due vettori a e b è associato un terzo vettore c=a+b, chiamato somma di a e b, che è definito nel modo seguente; Si scelga un punto iniziale P ovunque nello spazio e rappresentiamo a e b tramite PQ=a e QR=b; allora c è definito come vettore c' rappresentato da PR. c può essere pensato come il terzo lato del triangolo del quale PQ e PR ne sono due lati, oppure la diagonale del parallelogrammo di cui PQ e QR ne sono due lati non paralleli. Il procedimento per ottenere c e chiamato addizione.

La differenza di due vattori a e b è definita come il vettore c che soddisfa la relazione b +c=a. Il processo per trovare c è denominato sottrazione.

L'addizione e la sottrazione di vettori obbediscono alle seguenti leggi:

a+b=b+a
a+(b+c)=(a+b)+c
a+b=c

se, e solamente se, b=ca, a+o=a

|a+b|<|a|+|b|


Prodotti.

1. Prodotto di uno scalare per un vettore. Se h è uno scalare e a è un vettore, allora ha è definito come il vettore di modulo |h||a| la cui direzione è la medesima od opposta alla direzione di a secondo che h sia positivo o negativo.

Il prodotto di uno scalare per un vettore obbedisce le seguenti leggi

(hk)a=h(ka)=k(ha)(h+k)a=ha+ka
h(a+b)=ha+hba+(b)=ab

2. Prodotto scalare e vettoriale di due vettori. Sia  θ l'angolo minore dei due angoli tra a=OA e b=OB, in cui O è un qualsiasi punto dello spazio e 0θπ. Il prodotto scalare di a e b rappresentato da ab, è definito come lo scalare |a||b|cosθ. La quantità |a|cosθ(|b|cosθ) è la componente di a su b (b su a) ed è rappresentata da compba (compab). Compab misura la lunghezza della proiezione di b sulla direzione di a.

Il prodotto scalare obbedisce alle seguenti leggi

a(b+c)=ab+ac
a(hb)=h(ab)=(ha)b
aa=|a|2

Il prodotto scalare ab=0 se |a|=0 o |b=0 o  θ=π2. Poiché il vettore zero è considerato perpendicolare ad ogni altro vettore ab=0 se, e solamente se, a è perpendicolare a b.


Sistema di coordinate rettangolari destro. Un sistema di coordinate rettangolari a tre dimensioni con assi x,y e z è detto destro se le direzioni positive di x, y e zsono scelte cosicché una vite destra avanza lungo l'asse z positivo quando, datole un giro di 90°, ruoti l'asse positivo x sull'asse positivo y. Siano i,j e k dei vettori unitari, versori fondamentali, scaturenti dall'origine e diretti rispettivamente lungo gli assi positivi x,y e z. i, j e k soddisfano le relazioni  ii=jj=kk=1 e  ij=jk=ki=0.

Per qualsiasi vettore a si scriva  ax=ai,  ay=aj,  az=ak.  ax,ay,az sono le componenti cartesiane di a sugli assi coordinati. Pertanto a=axi+ayj+azk. I vettori a e b soddisfano le relazioni


ab=axbx+ayby+azbz
a±b=(ax±bx)i+(ay±by)j+(az±bz)k
a=b  se, e soltanto se,  ax=bx,ay=by,az=bz
a=0  se, e soltanto se,  ax=ay=az=0
aa=|a|2=ax2+ay2+az2

3. Il prodotto vettoriale di due vettori a e b, presi in tale ordine, è un terzo vettore c, indicato da a×b, e definito nel modo che segue: a e b siano rappresentati rispettivamente da OA e OB e  θ sia l'angolo minore dei due angoli da OA<math>a<math>OB cosicché  0θπ. Allora c=a×b è il vettore di grandezza |c|=|a||B|sinθ che è perpendicolare al piano di OA e OB orientato nella direzione in cui una vite destra avanza quando sia ruotata di un angolo  θ da OA verso OB.

Il prodotto vettoriale ubbidisce alle leggi

a×b=(b×aa×(a+c)=a×b+a×c
a×(hb)=(ha)×b=h(h(a×b)a×a=0


a×b=|ayazbybz|i+|azaxbzbx|j+|axaybxby|k=|ijkaxayazbxbybz|


I versori fondamentali i, j e k soddisfano le relazioni

 i×j=k j×k=ik×i=j
 i×i=j×j=k×k=0

4. a×bc definisce il prodotto scalare triplo di tre vettori nell'ordine a,b,c. Le parentesi non sono necessarie attorno a a×b in a×bc perché a×(bc) è senza significato, essendo il prodotto vettoriale definito solamente per due vettori, laddove bc è uno scalare.

Il prodotto scalare triplo ubbidisce alle regole

a×bc=0

se e soltanto se a,b,c possono essere rapprresentati con segmenti di linea orientati complanari.

a×bc=ab×c=b×ca=bc×a=c×ab=ca×b
a×bc=|axayazbxbybzcxcycz|

Conformemente all'ultimo set di relazioni, il prodotto scalare triplo di a,b,c dipende solamente dall'ordine in cui i vettori si trovano. Nondimeno, se l'ordine ciclico viene trasformato in, diciamo, a,c,b allora a×bc=(a×cb).


5. I prodotti vettoriali tripli di a,b,c, in tale ordine, sono (a×b)×c e a×(b×c).

Questi prodotti soddisfano le identità

a×(b×c)=(ac)b(ab)c
(a×b)×c=(ca)b(cb)a

Derivata di un vettore

Se u(t) è un vettore definito per ogni t di un intervallo t1tt2, allora u è un vettore funzione di t in detto intervallo. La derivata di u(t) rispetto al tempo è definita come

lim|Δt|0u(t+Δt)u(t)Δt=lim|Δt|0ΔuΔt

se il limite esiste.

La derivazione ubbidisce alle seguenti regole

d(u±v)dt=dudt±dvdt
d(uv)dt=udvdt+dudtv
d(u×v)dt=u×dvdt+dudt×v
adt=0se a costante
dfudt=fdudt+udfdt
dove f è una funzione scalare di t.


Campi scalare e vettoriale, Gradiente, Divergenza, Rotore

Se in ciascun punto di una porzione S di spazio è assegnato un vettore applicato u=u(x,y,z) [scalare f=f(x,y,z}, si dice allora che un campo vettoriale (scalare) è definito in S.Lasciamo  Δ rappresentare l'operatore differenziale vettoriale iδδx+jδδy+kδδz; allora,(ammettendo che tutte le derivate parziali esistano) il gradiente, la divergenza e il rotoresono definiti ed espressi in termini di  Δ come segue:

Il gradiente di una funzione scalare  f(x,y,x) in un campo scalare è definito con la relazione

 grad f=δfδxi+δfδyj+δfδzk=Δf

La divergenza di un vettore u=uxi+uyj+uzk in un camap vettoriale è definita dalla relazione

div u=δuxδx+δuyδy+δuzδz=Δu


Il rotore di un vettore u=uxi+uyj+uzk in un campo vettoriale è definito dalla relazione

rot u=(δuzδyδuyδz)i+(δuxδzδuzδx)j+(δuyδxδuxδy)k=|ijkδδxδδyδδzuxuyuz|=Δ×u

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