Matematica per le superiori/La retta

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Nella geometria analitica la retta è la rappresentazione grafica di un equazione a due incognite di primo grado.

Ricavare l'equazione

Tracciando una retta generica r su un piano cartesiano si prendono due punti P1(x1;y1) e P2(x2;y2) sulla retta noti e il punto P(x;y), intermedio, incognito. Si tracciano le proiezioni dei punti sugli assi, trovando H1, H e H2 sull'asse delle ascisse e K1, K e K2 su quello delle ordinate.

Secondo il teorema di Talete, valgono le equazioni:

H1HH1H2=P1PP1P2 e K1KK1K2=P1PP1P2


Quindi, per proprietà simmetrica, si ottiene:

H1HH1H2=K1KK1K2


Riscrivendo l'equazione con le coordinate di P1, P e P2 si ottiene

xx1x2x1=yy1y2y1

Mettendo a denominatore comune l'equazione, svolgendo i calcoli e ponendo y2y1=a, x1x2=b e x2y1x1y2=c si ottiene l'equazione in forma implicita:

ax+by+c=0

Il coefficiente angolare e l'intercetta

Se si ricava la y da quell'equazione e si pone ab=m e cb=q si ottiene

y=mx+q

dove m è detto coefficiente angolare (o pendenza) e q intercetta od ordinata all'origine.

  • Il valore di q corrisponde all'ordinata del punto in cui la retta incontra l'asse delle ordinate, cioè quando x è uguale a 0; le rette passanti per l'origine di conseguenza hanno q uguale a 0 e la loro equazione generica è:
    y=mx
    il che è anche logico: se, quando x=0 e annulla il monomio mx, non c'è nessun altro valore a far variare la y, allora anch'essa vale 0, e quindi P(0,0).
  • Da m dipende invece l'inclinazione della retta. Trascurando q una retta con m>0 riguarderebbe il 1° e il 3° quadrante, mentre con m<0 il 2° e il 4°. L'inclinazione è il rapporto tra la differenza delle y e la differenza delle x di due punti qualsiasi su una retta:
    m=ΔyΔx
    Con m = 0 la retta corrispondente sarà orizzontale, infatti:
    y1=y2
    m=y2y1x2x1=0Δx=0
    Al contrario il coefficiente angolare di una retta verticale tenderà ad infinito:
    x1=x2
    m=y2y1x2x1=Δy0
    L'equazione di una tale retta cambia pertanto struttura e diventa del tipo
    x=k
    dove il parametro k indica l'ascissa (costante) dei suoi infiniti punti.
    Ad alcuni angoli particolari corrispondono determinati coefficienti angolari:
α 30° 45° 60° 90° 135° 150°
m 0 33 1 3 m 1 33

Rette parallele e perpendicolari

I coefficienti angolari delle rette il cui rapporto è definibile sono legati matematicamente.

Rette parallele

Fig. 1

Ip.: r//r

Ts.: mr=mr

Dim:
I triangoli ABO e A'B'O sono simili, infatti:

  • Gli angoli AOB e A'OB' sono uguali perché opposti al vertice.
  • Gli angoli ABO e OB'A' sono uguali perché alterni interni.
  • Gli angoli BAO e B'A'O sono uguali perché alterni interni.

mr=AOOB
mr=OAOB
siccome sono simili AOOB=OAOB e quindi:
mr=mr cvd.

Rette perpendicolari

File:Rette perpendicolari.png
Fig. 2

Ip.: rr

Ts.: mr=1mr

Dim:
I triangoli ABO e CDO sono simili.
mr=ABOB

mr=CDOD

AB:OB=OD:CD

mr=ABOB=ODCD=1CDOD=1mr

Simmetrie

  • Simmetria rispetto all'asse y: m -> -m; q -> -q
  • Simmetria rispetto all'asse x: m -> -m; q -> q
  • Simmetria rispetto all'origine (composizione delle prime due): m -> m; q -> -q

Lavorare con l'equazione

Partendo dall'equazione di una retta possiamo ottenere informazioni sui punti che la compongono e vice versa; ad esempio si può verificare che un punto appartenga alla retta inserendo una delle sue coordinate nell'equazione:

r:y=3x+1
P(2,3)
3=32+1
37 P non appartiene ad r

Lo stesso vale per il contrario: partendo da uno o due punti possiamo trovare l'equazione di un fascio o di una retta:

Retta per un punto

y=mx+q
P(x0,y0)
y0=mx0+q
q=y0mx0
y=mx+y0mx0
yy0=m(xx0)

Questa formula è equivalente a quella classica, y=mx+q, da cui deriva, ma in molte situazioni è più comoda da utilizzare.

Retta per due punti

Dati due punti P1(x1,y1) e P2(x2,y2), per trovare l'equazione della retta corrispondente si può procedere nel seguente modo:

  1. Si trova m: m=ΔyΔx.
  2. Si sostituiscono nell'equazione le coordinate di uno dei due punti.
  3. Si ricava q dalla stessa equazione.

Distanza di un punto da una retta

Per "distanza di un punto da una retta" (abbreviato in distanza punto-retta) si intende la lunghezza del segmento più breve che unisce il punto alla retta: quello ad essa perpendicolare.

Per calcolare tale misura si può utilizzare una formula la cui validità è provata dalla seguente dimostrazione:

File:Distanza punto-retta.png
Fig. 3

r:ax+by+c=0
(Equazione in forma implicita) y=ab
y=ba (Retta perpendicolare)
s:y=bax
{y=baxax+by+c=0 {ax+b2ax+c=0 {a2x+bx+aca=0 {x(a2+b2)=ac {x=aca2+b2 {y=baaca2+b2x=aca2+b2
OH=a2c2(a2+b2)2+b2c2(a2+b2)2=a2c2+b2c2(a2+b2)2=c2(a2+b2)(a2+b2)2=c2a2+b2

=|c|a2+b2

Naturalmente a questo punto la formula permette di calcolare solo la distanza dall'origine, ma è possibile estenderla operando una traslazione:
r in O: ax+by+c=0 {x=xx0y=yy0 {x=x+x0y=y+y0
r in P: a(x+x0)+b(y+y0)+c=0
ax+by+ax0+by0+c=0

=|ax0+by0+c|a2+b2


Fasci di rette

Un fascio di rette è l'insieme delle infinite rette passanti per uno stesso punto P, detto sostegno del fascio.

Come già visto, il fascio per un punto P(x0,y0) è ottenibile con la formula yy0=m(xx0), ma si può anche creare un fascio utilizzando la combinazione lineare a partire da due rette dette generatrici. Per trovare la retta del fascio passante per P naturalmente si impone il passaggio per P sostituendo nell'equazione del fascio le coordinate del punto in questione.

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