Meccanica analitica/Cinematica relativistica

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Template:Meccanica analitica

Come abbiamo accennato nel precedente paragrafo, possiamo descrivere le linee di universo come funzioni del tempo proprio τ. Ora iniziamo a fare considerazioni di meccanica relativistica, introducendo le grandezze fondamentali con le quali si studiano eventi nello spazio di Minkowsky. Breve precisazione di notazione: l'indice i sulle coordinate dei quadrivettori indica tutte le coordinate, quindi i=0,1,2,3, al contrario, l'indice α indica solo le coordinate spaziali, ovvero α=1,2,3.

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Notiamo che la quadrivelocità non può essere di genere spazio: se così fosse, infatti, avremmo che la sua norma |U_|>c supera la velocità della luce, e non è possibile. Risulta quindi essere un vettore di tipo tempo e, quindi, interno al cono di luce.

Data la velocità classica di coordinate vα=vx,vy,vz, scriviamo le coordinate del vettore U_ in funzione di queste. Ricordiamo la relazione delle trasformazioni di Lorentz:

dt=dτ1v2c2dτ=dt1v2c2

Da questo, sostituendo il valore trovato di dτ nella definizione di quadrivelocità, otteniamo:

Ui=dxi(τ)dτ=dxi(τ)dt11v2c2={U0=c1v2c2Uα=vα1v2c2

Inoltre, la norma quadra della quadrivelocità risulta essere costante:

|U_|2=U02U12U22U32=(d(ct)dτ)2(dxdτ)2(dydτ)2(dzdτ)2==(c2dt2dx2dy2dz2)dτ2=ds2dτ2=c2dτ2dτ2=c2

Come anticipato, quindi, la norma quadra è costante, positiva, e quindi la quadrivelocità è un vettore di genere tempo in ogni sistema di riferimento inerziale.

La scelta di definire la quadrivelocità è portata dall'utilizzo delle trasformazioni di Lorentz. La matrice di trasformazione, infatti, è una matrice 4×4, mentre la velocità classica è un vettore in tre coordinate spaziali. Inoltre, la comodità di lavorare in uno spazio quadri-dimensionale rende comodo lo studio di come variano tempo e spazio lungo tutto lo spazio.

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Notiamo che, posto Uα=valpha1v2c2, possiamo esplicitare le componenti Aα della quadriaccelerazione:

Aα=dUαdτ=dUαdtdtdτ==11v2c2(dvαdt1v2c2+vα(12)(1vα2c2)321c2dvαvαdt)==11v2c2(a1v2c2vα2c2a(1vα2c2)2)

In relatività, si usa passare a due parametri noti, β e γ, che valgono:

β=vcγ=11v2c2=11β2

Utilizzando questi parametri, l'espressione qui sopra può essere scritta in forma più elegante (come molte altre espressioni della teoria).

Paradosso dei gemelli

Il paradosso dei gemelli è un semplice esperimento mentale proposto da Einstein. Alla luce di ciò che abbiamo detto finora, potrà essere chiaro.

Il problema è semplice: due gemelli vengono messi su due astronavi e sottoposti agli stessi effetti accelerativi (ovvero subiscono le stesse variazioni di velocità), solo che uno dei due trascorre nello spazio più tempo, viaggiando a velocità più elevate di quelle della Terra. Quindi, un gemello atterra prima dell'altro e, una volta arrivati entrambi a terra, confrontano i loro tempi propri: il risultato finale è che, essendo stato uno dei due più tempo nello spazio a velocità elevate, questo sarà più giovane del fratello. Template:Avanzamento