Meccanica analitica/La lagrangiana e le equazioni di Eulero-Lagrange

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Template:Meccanica analitica

Sulla scia del modulo precedente, cerchiamo di dare una forma dipendente dalle variabili lagrangiane all'equazione di Newton. Per prima cosa, diciamo che questo modulo è molto derivante, cioè ci saranno derivate, derivate, derivate. Poi, iniziamo subito a ricordare qualche elemento da tenere in considerazione:

eq. simbolica di d'Alemberti=1N(mixi¨fi)δOPi=i=1NriδOPi=0velocita'vi=h=1nOPiqhqh˙+OPitenergia cineticaT=12h,k=1nahkqh˙qk˙+h=1na0hqh˙+12a00

Premessa immediata: se i vincoli sono indipendenti dal tempo, i valori a00,a0h sono nulli, e quindi l'energia cinetica ha un'espressione semplice. Consideriamo proprio questo caso: un sistema i cui vincoli siano indipendenti dal tempo.

Deriviamo rispetto a qh e alle qh˙ velocità e energia cinetica:

viqh˙=OPiqhviqh=ddtOPiqhTqh˙=12i=1Nmi2viviqh˙=i=1NmiviOPiqhTqh=12i=1Nmi2viviqh=i=1Nmividdt(OPiqh)

Nell'ultima espressione, non abbiamo scritto per esteso il valore di viqh perché risulta più comodo vederla così, in vista del prossimo passo che stiamo per compiere, ovvero derivare totalmente rispetto al tempo l'ultima espressione:

ddtTqh˙=i=1N(mixi¨OPiqh+mividdtOPiqhTqh)=i=1Nmixi¨OPiqh+Tqh

Da cui si ottiene che:

ddtTqh˙Tqh=i=1Nmixi¨OPiqh

Riprendiamo ora l'equazione simbolica di d'Alembert e imponiamo al problema di soddisfarla, ovvero di compiere il suo moto naturale; in questa, sostituiamo l'espressione di δOPi ottenendo:

i=1N(mixi¨fi)h=1nOPiqhδqh=0

Poiché il sistema soddisfa l'equazione simbolica di d'Alembert, i vincoli saranno perfetti bilaterali e il lavoro virtuale è quindi nullo. È lecito quindi scrivere l'espressione di sopra δL=0:

h=1n[i=1N(mixi¨OPiqhδqh)i=1NfiOPiqhδqh]=0

Ricordando l'espressione scritta poco fa, e ricordando l'espressione del lavoro virtuale che abbiamo dato nel precedente modulo, otteniamo:

h=1n[(ddtTqh˙Tqh)δqhQhδqh]=0

Adesso, ricordiamo che, per la loro definizione, i δqh sono valori completamente indipendenti tra loro, e possiamo quindi semplificarli nella precedente espressione, ottenendo quelle che vengono chiamate equazioni di Lagrange:

ddtTqh˙Tqh=Qh

Queste sono n equazioni differenziali. Il caso interessante è quello in cui le componenti lagrangiane derivano da forze derivanti da potenziali; per queste, è possibile scrivere:

Qh=Uqh

Ed è quindi possibile sostituire questa espressione nelle equazioni di Lagrange:

ddtTqh˙(TqhUqh)=0

Ora ragioniamo sul fatto che, se i potenziali U(q1,,qn) sono funzioni solo delle qh, la loro derivata rispetto a queste è nulla, poiché le qh sono indipendenti tra loro. Se questo accade, allora è lecito scrivere:

Tqh=(TU)qh

Dove ovviamente non ci interessa minimamente se si deriva in qh o in qh˙: è la stessa cosa, è lecito poter scrivere TU al posto di T. Allora, a questo punto, introduciamo la funzione.

L(qh,qh˙;t)=TU

Che chiameremo lagrangiana. Ripetendo il ragionamento compiuto finora, otteniamo l'espressione:

ddtLqh˙Lqh=0

Queste vengono chiamate equazioni di Eulero-Lagrange; come per le equazioni di Lagrange, sono <math>n<math> equazioni differenziali. La soluzione di questo sistema differenziale fornisce le equazioni del moto del sistema. Adesso, ragionando al di là del percorso teorico affrontato per poter raggiungere questo strumento, è immediato comprendere come, utilizzando queste equazioni, si possa facilmente e velocemente risolvere un problema di meccanica in cui è presente un sistema vincolato. Attraverso l'opportuna scelta delle variabili lagrangiane, che ricordiamo essere arbitrarie, risulta poi facile determinare le equazioni del moto e, quindi, come evolve il sistema nel tempo. Basta semplicemente scriversi la funzione lagrangiana, derivarla e il lavoro è fatto. Template:Avanzamento