Meccanica dei sistemi di punti e corpi rigidi/Pendolo fisico

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Template:Meccanica dei sistemi di punti e corpi rigidi

Nella meccanica del punto materiale abbiamo già parlato del pendolo, trattando in quel caso un semplice punto materiale appeso a un filo. Nella realtà, però, abbiamo a che fare con strumenti ben diversi, con caratteristiche fisiche ben diverse che non possono essere approssimabili a punti materiali: trattiamo qui di pendoli fisici, ovvero di oggetti che pendolano.

Qualsiasi oggetto può comportarsi da pendolo fisico; l'esempio più immediato, e rilevante per confronto con il pendolo semplice, è una sbarretta omogenea che può ruotare attorno a un estremo. La variabile che descrive il moto del corpo è l'angolo θ che la sbarretta forma con la verticale, quindi il problema presenta un solo grado di libertà. Come verso positivo, scegliamo l'angolo che forma a destra della verticale.

Le forze agenti sul corpo sono la reazione del vincolo R, che è applicata al perno attorno al quale ruota il corpo; non conosciamo nulla di questa forza, ne modulo, ne direzione o verso. Conosciamo invece la forza peso Mg applicata al centro di massa della sbarretta, ovvero al centro geometrico, e diretta verso il basso. Per studiare il moto sfruttiamo la seconda legge cardinale dei sistemi, scegliendo come polo il punto O attorno al quale la sbarretta ruota. Avremo quindi:

τext=r1Mg+r2R=r1Mg

Avendo scelto come polo O il braccio della forza vincolare è nullo e non contribuisce quindi al momento. Il fattore r1Mg ha invece modulo:

|r1Mg|=l2Mgsinθ

La distanza dal polo del centro di massa è infatti metà sbarretta, e l'angolo formato tra il braccio e la forza peso è lo stesso che l'asta forma con la verticale. Notiamo inoltre che il momento è di richiamo: per angoli positivi esso assume segno negativo e l'asta ruota in senso orario, tendendo a tornare alla posizione d'equilibrio; analogamente, per angoli negativi ha verso positivo, l'asta ruota in senso antiorario e torna sempre verso la posizione di equilibrio. La componente lungo l'asse z sarà quindi:

τz=l2Mgsinθ

Applichiamo ora la legge cardinale:

τz=dJdt=Id2θdt2Id2θdt2=l2Mgsinθ

Otteniamo l'espressione:

d2θdt2+lMg2Isinθ=0

Per angoli piccoli approssimiamo sinθθ, ottenendo l'equazione differenziale di un oscillatore armonico:

θ¨+lMg2Iθ=0

La pulsazione del moto sarà ω=lMg2I, mentre la soluzione del problema è data dall'equazione:

θ(t)=θMAXsin(ωt+φ)

Ricordiamo che il momento d'inerzia di una sbarretta ruotante attorno a un asse passante per l'estremo è I=Ml23; sostituendolo nell'espressione della pulsazione:

ω=l2MMl23g=32gl

Che è molto simile a quella ottenuta per il pendolo semplice, che ricordiamo essere ω=gl.

Pendolo fisico a cono

Come per il pendolo semplice, anche per il pendolo fisco può esserci il caso in cui l'oggetto non oscilli bensì ruoti attorno a una quota fissa, mantenendo l'angolo θ con la verticale costante. Le forze agenti restano sempre R, reazione vincolare, e Mg, forza peso, applicata al centro della sbarretta. Come polo scegliamo anche questa volta il punto di vincolo O, per cui la reazione vincolare non contribuisce al momento in questo caso. Quindi sarà:

τext=rMg

In modulo avremo che τ=l2Mgsinθ. Per il momento angolare, invece:

J=rdmv|J|=0lrdmv=λ0lrdrv

Però, come già sappiamo, questo procedimento porta a

|J|=Iω=(Ml23sinθ)ω

La componente verticale del momento angolare sarà data da Jz=Jsinθ=Ml23sin2θω

Il momento delle forze esterne, in modulo, è uguale a |τ|=|dJdt|=Jzω=Ml23sin2θω2; uguagliandolo al momento sopra calcolato:

Ml23sin2θω2=l2Mgsinθω2=32glsinθ

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