Meccanica quantistica relativistica/Quantizzazione del campo elettromagnetico

Da testwiki.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Template:Meccanica quantistica relativistica

Si consideri il campo elettromagnetico Aμ in assenza di sorgenti. Esso soddisfa l'equazione Aμ=0. Data l'arbitrarietà della scelta dei potenziali, si consideri la gauge di Lorenz in cui ϕ=0 e di conseguenza il campo elettromagnetico è descritto solo dal potenziale vettore A che verifica le equazioni:

A=0A=0

Si osservi subito che:

ei(krωt)=(ω2c2+|k|2)ei(krωt)

per cui se vale la relazione:

ω2c2=k2

una soluzione della prima delle equazioni sul potenziale vettore è proprio e(k)ei(krωt), dove e(k) è il versore indipendente dalla direzione di polarizzazione. Siccome poi vale anche:

e(k)ei(krωt)=[e(k)]ei(krωt)+e(k)[ei(krωt)]==0+e(k)[ei(krωt)]=iei(krωt)ke

si ha che questa relazione soddisfa anche la seconda equazione sul potenziale vettore se vale ke=0, ovvero se le onde elettromagnetiche sono trasverse. In uno spazio tridimensionale i vettori ortogonali a uno dato sono solo due, per cui è più esplicito sostituire eα(k) a e(k), dove l'indice α può assumere solo due valori in corrispondenza delle due possibili polarizzazioni. Per questo, e siccome la prima è lineare omogenea, la sua soluzione generale reale si scrive:

A(r,t)=1Vα,k[a(α,k)eα(kei(k)rωt)+a(α,k)eα(k)ei(krωt)]

dove a(α,k) sono dei coefficienti da determinare in base alle condizioni al contorno.[1] Il fattore 1/V è un conveniente fattore di normalizzazione, essendo V il volume di spazio in cui si sta considerando il campo elettromagnetico. Introduciamo le variabili dinamiche:

aα,k=a(α,k)eiωt

e le loro complesse coniugate. In questo modo, la soluzione generale di sopra si scrive in maniera più concisa:

A(r,t)=1Vα,keα(k)[aα,keikr+aα,keikr]

Dalle relazioni per ϕ=0 si possono poi ricavare i campi elettrico e magnetico:

=1Vα,kωceα(k)[iaα,keikriaα,keikr]=1Vα,kk×eα(k)[iaα,keikriaα,keikr]

Si vuole ora calcolare esplicitamente l'hamiltoniana del campo elettromagnetico che, come è noto, è data da:

H=18πV(2+2)d𝒱

e a questo fine occorre calcolare a partire dalle equazioni precedenti 2 e 2. Per fare questo si osservi che in queste equazioni i campi sono scritti in termini di serie di Fourier complessa per la quale vale l'uguaglianza di Bessel[2] e quindi:

2=1Vα,k2ω2c2aα,kaα,k=2Vα,kω2c2[(𝔢aα,k)2+(𝔪aα,k)2]2=1Vα,k2k2aα,kaα,k=2Vα,kk2[(𝔢aα,k)2+(𝔪aα,k)2]

per cui, non dipendendo da 2, 2 e da r, si ha immediatamente:[3]

H=12π1c2α,kω2[(𝔢aα,k)2+(𝔪aα,k)2]

Introducendo ora le variabili dinamiche:

Qα,k=aα,k+aα,k=2𝔢aα,kPα,k=Qα,k=iω(aα,k+aα,k)=2ω𝔪aα,k

l'hamiltoniana del campo magnetico si scrive come:

H=12π1c2α,k(Pα,k2+ω2Qα,k2)

Questa forma è probante: essa si interpreta dicendo che l'energia del campo elettromagnetico è data dalla somma delle energie di tanti oscillatori armonici di frequenze ω corrispondenti ai modi normali. A questo punto, la quantizzazione del campo elettromagnetico può effettuarsi introducendo le relazioni di commutazione:

[Qα,k,Pα,k]=iδα,αδk,k

Da queste relazioni e dalle relazioni su Qα,k e Pα,k, che si possono anche scrivere nella forma:

aα,k=12(Qα,k+iPα,k)aα,k=12(Qα,kiPα,k)

si ricava l'altra relazione di commutazione:

[aα,k,aα,k]=2ωδα,αδk,k

Quantisticamente, il campo elettromagnetico è quindi descritto dall'operatore:

A(r,t)=α,k[a(α,k)e(α,k)ei(krωt)+a(α,k)e(α,k)e(ikrωt)]

Si osservi che essendo:

ite(α,k)ei(krωt)=ωe(α,k)ei(krωt)ie(α,k)ei(krωt)=ke(α,k)ei(krωt)ite(α,k)e(ikrωt)=ωe(α,k)e(ikrωt)ie(α,k)e(ikrωt)=ke(α,k)e(ikrωt)

il termine e(α,k)e±i(krωt) si può interpretare come la funzione d'onda del quanto del campo elettromagnetico (fotone), corrispondente rispettivamente a energia ±ω e impulso ±k. Ancora, si può considerare a(α,k) e a(α,k) rispettivamente come l'operatore di creazione e distruzione di un fotone di energia ω.[4] Così il campo elettromagnetico è scritto come una somma di operatori di distruzione per la funzione d'onda del fotone ω più un operatore di distruzione del fotone ω.[5] Analogamente a quanto fatto per l'energia, si può poi calcolare l'impulso P=14πV×2d𝒱 del campo elettromagnetico, si trova in maniera analoga:[6]

P=18πc2α,kk(aα,kaα,k+aα,kaα,k)

Gli autovalori di energia e impulso sono allora dati da:

H=14πc2α,kω(nα,k+12)P=14πc2α,kk(nα,k+12)

Il termine nα,k, come noto, è un numero intero che in questo caso andrà interpretato come numero di fotoni di energia ω, impulso k e polarizzazione α. Si osservi che l'energia in assenza di fotoni anziché essere nulla è infinita, questa incongruenza si può risolvere elimininando (rigorosamente) il termine 1/2. Questo inconveniente invece non si ha per l'impulso, in quanto se un fotone può avere impulso k, ha anche k e così per nα,k si ha P=0.

Note

  1. In generale, in maniera più corretta, al posto della sommatoria in k si sarebbe dovuto utilizzare un integrale in dk, in quanto k può appunto assumere valori continui. Tuttavia, per semplicità formale si assumerà che possa assumere solo valori discreti che fra l'altro è il caso di una cavità risonante, come noto.
  2. Il quadrato della somma di una serie di Fourier è uguale alla somma dei moduli quadri dei coefficienti dello sviluppo di Fourier stesso.
  3. Dalla relazione di dispersione ω2=k2c2.
  4. O, inversamente, un operatore rispettivamente di distruzione e creazione di un fotone di energia ω.
  5. Naturalmente, si intende che gli operatori aα,k e aα,k non agiscano sulle funzioni d'onda per le quali sono moltiplicati a sinistra.
  6. Vale la relazione: P=kck^.

Template:Avanzamento