Meccanica razionale/Richiami di calcolo vettoriale

Da testwiki.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Template:Meccanica razionale

Figura 1

Definizione di vettore

Un vettore è una grandezza definita dalle seguenti entità:

  • modulo
  • direzione
  • verso

Consideriamo la figura 1: diremo che il modulo è rappresentato dalla distanza AB, la direzione è individuata dalla direzione della retta passante per A, B ed il verso è quello che va da A verso B.

Rappresentazione cartesiana

Scelta a piacere una terna cartesiana ortogonale (O, x, y, z) chiameremo componenti del vettore:

v(AB)

lungo x, y, z le seguenti quantità:

|vx=xBxAvy=yByAvz=zBzA|

Il modulo di questo vettore è dato dalla seguente quantità:

|v|=AB=vx2+vy2+vz22

L'orientamento del vettore, cioè direzione e verso, rimane completamente individuato dai coseni direttori:

α=vxvx2+vy2+vz22
β=vyvx2+vy2+vz22
γ=vzvx2+vy2+vz22

Vettori unitari

Chiamasi vettore unitario o versore, il vettore avente modulo |v|=1, e poiché:

vx=|v|αvy=|v|βvz=|v|γ

si vede che le componenti del vettore unitario sono i coseni direttori stessi.

Definiamo come i tre vettori unitari fondamentali, i tre vettori unitari che hanno l'orientamento dei tre assi cartesiani  x, y, z e li individuiamo rispettivamente in i,j,k.

Operazioni sui vettori

Somma

Dati  n vettori e scelto ad arbitrio il punto  O costruiamo la poligonale (in generale, sghemba),  OE1E2....En con la condizione che  E1 sia l'estremo del vettore v1 applicato in  O,  E2 l'estremo del vettore v2 applicato in  E1, allora chiameremo risultato o somma dei v1,v2...vn il vettore OEnR

Nella rappresentazione cartesiana si ottiene:

 Rx=vx
 Ry=vy
 Rz=vz

Prodotto scalare

Si definisce come prodotto scalare fra due vettori v,w la quantità scalare:

|v|×|w|cos(v,w)

Nella rappresentazione cartesiana v(vx,vy,vz) e w(wx,wy,wz):

v×w=vxwx+vywy+vzwz

e ricordando che i coseni direttori sono:

α1=vxvx2+vy2+vz22α2=wxwx2+wy2+wz22
β1=vyvx2+vy2+vz22β2=wywx2+wy2+wz22
γ1=vzvx2+vy2+vz22γ2=wzwx2+wy2+wz22

per cui:

v×w=|v||w|(α1α2+β1β2+γ1γ2)

Il polinomio  α1α2+β1β2+γ1γ2 è, il coseno dell'angolo fra le direzioni di v e w; da questo è quindi facile vedere che se vw il prodotto scalare v×w=0 in quanto  α1α2+β1β2+γ1γ2=0

Prodotto vettoriale

Per quanto abbiamo detto precedentemente se  vx, vy, vz sono le componenti di v, e i,j,k sono i vettori fondamentali unitari, possiamo scrivere:

v= vxi+vyj+vkk

Premesso ciò, si definisce prodotto vettoriale o vettore, fra due vettori v e w, il vettore definito nella seguente maniera:

vw=|v||w|sin(v,w)n

Il versore n determina la direzione del prodotto vettoriale, normale al piano formato da v e w.

Prodotto misto e prodotto vettoriale doppio

Si definisce prodotto misto dati tre vettori a,b,d

a×(bd)

che è una quantità scalare. Il prodotto misto si annulla se a è parallelo a b o a d.

a×(bd)=|axayazbxbybzdxdydz|

Valgono le seguenti proprietà commutatrici:

a×(bd)=b×(da)=d×(ab)

Si definisce il prodotto vettoriale doppio il vettore:

a(bd)=(d×a)b(b×a)d

Infatti d×a e b×a sono numeri che moltiplicati rispettivamente per i vettori b ed danno dei vettori.

In coordinate cartesiane si può scrivere sinteticamente:

|ijkaxayaz|bybzdydz||bzbxdzdx||bxbydxdy||

Prodotto vettore dei vettori unitari fondamentali

Si ottengono le seguenti formule:

{jk=iki=jij=k

Vettori applicati

Si chiama vettore applicato, un qualsiasi vettore v applicato in un determinato punto  A dello spazio.

-Chiamasi coppia l'insieme di due vettori aventi modulo uguale e rette di applicazione parallele a versi opposti. La distanza  d fra le due rette è chiamata braccio della coppia.
b)
Momento di un vettore rispetto ad un punto.
Il momento di un vettore applicato rispetto ad un punto è il vettore definito nella seguente maniera. Se  B è il punto rispetto al quale si vuole calcolare il momento, dicesi momento di  (A,v) rispetto a  B il vettore che ha per modulo:
 |mb|=AB×|v| sinθ
e direzione normale al piano BA e v.

Il verso è definito quello di un osservatore che giacente lungo la normale al piano di  BA e  v vede BA andare verso v con senso indicato dalla regola della mano destra.

Differenziazione ed integrazione di vettori

Differenziazione

Una funzione vettoriale di una o più variabili scalari è generalmente chiamata campo vettoriale. La derivata di una funzione vettoriale F di una sola variabile  t è definita da:

dF(t)dt=limΔ0F(t+Δt)F(t)Δt=limΔF(t)dt.

Ora durante l'incremento  Δ(t) il vettore  F può cambiare semplicemente in direzione, restando il suo modulo inalterato. Ed allora avremo:

 F×ΔF=F×dF=0.

Ovvero può variare il modulo, rimanendo la direzione inalterata. E questo può essere espresso sinteticamente da:

FdF=0

Regole di differenziazione

 d(A+B)=dA+dB
 d(A×B)=A×dB+B×dA
 d(AB)=dAB+AdB=AdBBdA

Operatori differenziali

Vogliamo ricordare brevemente i principali operatori differenziali che si usano nei vari campi della Meccanica.
Si definisce l'operatore differenziale   il vettore:

 =ix+jy+kz

mentre l'operatore differenziale "Laplaciano" definito da:

 2=2x2+2y2+2z2

è uno scalare.


Se  V(P) e una funzione scalare dei punti dello spazio  V(x,y,z) si chiama gradiente di  V o  grad  V il vettore:

 V=i Vx+j Vy+k Vz

Se A è una funzione vettoriale con componenti  Ax, Ay, Az si chiama divergenza di A la quantità scalare:

 divA=A=Axx+Ayy+Azz

Sempre nel caso che  A sia una funzione vettoriale di componenti  Ax, Ay, Az si chiama rotore di  A il vettore definito da:

 rotA=A=|ijkxyzAxAyAz|=
i(AzyAyz)+j(AxzAzx)+k(AyxAxy)

N.B. Notare la differenza tra operatori vettoriali (aventi le componenti moltiplicate dai versori) e gli operatori scalari (privi di un versore associato)