Meccanica razionale/Sistemi rigidi/Dinamica

Da testwiki.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Template:Meccanica razionale

--teorema del derivato della quantità di moto

L'equazione della quantità di moto si scrive dicendo:

dQdt=Re

essendo:

Q=imivi=vGimi

Ora consideriamo un sistema rigido e prendiamo una terna solidale al corpo come terna di riferimento. Questa terna durante il moto rigido traslerà e ruotera per cui l'equazione:

dQdt=Re

essendo riferita ad assi fissi dovrà essere opportuanmente cambiata.

La velocità del baricentro, se xG,yG,zG ne sono le coordinate, è data da:

vG=vo+ΩOG

per cui la quantità di moto totale del sistema è data da:

Q=vGVdm=V(vo+ΩOG)dm

Ora se la terna di riferimento è una terna centrale OG=0 per cui:

Q=vGVdm=Vvodm

Se 'u', 'v', 'w' sono le componenti di vG sui tre assi mobili avremo:

Q=M(ui+vj+wk).

Eseguendo il derivato di Q rispetto al tempo e considerando che gli assi di riferimento sono mobili:

dQdt=M(dudti+dvdtj+dwdtk+udidt+vdjdt+wdkdt)

Da cui derivano le tre equazioni scalari che rappresentano l'equazioni della quantità di moto sui tre assi mobili solidali al corpo  x, y, x:

M(dudt+qwrv)=Rx
M(dvdt+rupw)=Ry
M(dwdt+pvqu)=Rz

--teorema del momento della quantità di moto

La seconda equazione cardinale della dinamica è data da:

dKdt=Me

sempre che il punto di riduzione dei momenti sia un punto fisso o il baricentro.

Nel caso di un corpo rigido assumiamo senz'altro che la terna solidale col corpo abbia origine nel baricentro (Terna Centrale). In questo caso xG, yG, zG sono nulli.

Allora la velocità di un punto 'P' del sistema è data:

v=vG+ΩPG

a cui compete una quantità di moto elementare:

dQ=dm(vG+ΩPG)

ed un momento della quantità di moto elementare rispetto al baricentro:

dK=PG dm(vG+ΩPG).

Il momento della quantità di moto totale è dato ovviamente da:

K=VPGvGdm+VPG(ΩPG)dm.

Il termine VPGvGdm è zero in quanto la quantità di moto totale è un vettore che passa per il baricentro, per cui:

K=VPG(ΩPG)dm.

Se  x, y, z sono le coordinate di  P e  p, q, r le componenti di Ω:

ΩPG=|ijkpqrxyz|=(qzry)i+(rxpz)j+(pyqx)k

ed ancora:

PG(ΩPG)=|ijkxyz(qzry)(rxpz)(pyqz)|=
[y(pyqx)z(rxpz)]i+[z(qzry)x(pyqx)]j+[x(rxpz)y(qzry)]k.

Per cui possiamo scrivere che:

Kx=pVρ (x2+z2)dvrVxzρ dvqVxyρ dv
Ky=qVρ (z2+x2)dvrVyzρ dvpVxyρ dv
Kz=rVρ (x2+y2)dvpVxzρ dvqVzyρ dv

Ora se la terna di riferimento è una terna principale di inerzia tutti gli integrali del tipo Vxz dm sono nulli quindi il momento della quantità di moto rispetto agli assi mobili è dato da:

K=Api+Bqj+Crk

Applicando ora l'equazione del momento della quantità di moto e tenendo conto che gli assi sono mobili otteniamo:

dKdt=Ap˙i+Bq˙j+Cr˙k+Ω(Api+Bqj+Crk)=Me

E quindi le tre equazioni scalari:

Adpdt+(CB)rq=Mx
Bdqdt+(AC)pr=My
Cdrdt+(BA)pq=Mz

Concludendo possiamo dire che un motorigido rimane individuato dalla conoscenza dei suoi sei parametri  u,v,w,p,q, che corrispondono a sei gradi di libertà del corpo. Per cui note le cause esterne che producono il moto Re e Me che potranno essere in generale funzioni di  u,v,w,p,q,r e delle coordinate, è possibile attraverso l'integrazione delle equazioni differenziali scritte e con le opportune condizioni ai limitiindividuare completamente il mptp rigido.

È facile vedere che se il corpo deve stare in equilibrio  u=v=w=p=q=r=0 le equazioni precedenti si riducono ad:

 Rx=0  Mx=0
 Ry=0  My=0
 Rz=0  Mz=0

Le quali rappresentano come abbiamo già visto le equazioni fondamentali della statica. Inoltre si intende precisare che tali equazioni sono sufficienti a determinare il moto di un corpo solo nel caso esso sia rigido.

--lavoro di una forza in uno spostamento rigido

Uno spostamento rigido è individuato come abbiamo detto da sei parametri. Infatti lo spostamento di un punto 'P' è dato da:

ds=vdt=(vo+ΩOP)dt

Se Fe è la forza esterna applicata sul punto 'P', questa compie un lavoro:

dL=Fe×ds=(Fe×vo)dt+(Fe×ΩOP)dt

Ricordando che:

Fe×ΩOP=Ω×OPFe

il lavoro elementare si può esprimere in definitiva come:

dLe=Fe×ds=[Fe×vo+Ω×OPFe]dt=Fe×vo+Ωdt×OPFe

Se sul corpo agisce un sistema di forze:

dLe=Fe×vodt+Ωdt×OPFe
Le=t1t2dLe=t1t2Re×vodt+t1t2Me×Ωdt

La potenza, cioè il lavoro nella unità di tempo, risulta:

dLeds=Re×vo+Ω×Me

Se chiamiamo inoltre con:

 dxG=udt  dφ=pdt
 dyG=vdt  dψ=qdt
 dzG=wdt  dθ=rdt

avremo per il lavoro, in definitiva, la seguente espressione

L=(RxdxG+RydyG+RzdzG)+(Mxdφ+Mydψ+Mzdθ)

Se 'u', 'v', 'w' sono le componenti della velocità del baricentro, per la potenza si ottengono in definitiva le seguenti forme:

 W=(Rxu+Ryv+Rzw)+(Mxp+Myq+Mzr)